La prima volta che sono andato da Baldo al IV secolo ero in vena di esplorazioni culinarie: avevo appena comprato la guida Roma del Gambero Rosso 2005 e, sfogliandola, mi era caduto l’occhio sulla recensioni di questo locale:
Se saprete perdonare qualche ingenuità del servizio (Baldo si occupa da solo degli ospiti), verrete ricompensati dai sapori schietti di una cucina sapida e gustosa, con proposte sarde e romane.
Il ristorante si trova in una zona molto periferica di Roma, lungo la Cassia in località la Storta, e l’ingresso, accanto a un bar nella piazzola di un distributore di benzina, non è certo dei più incoraggianti. All’interno, c’è una piccola sala ristruttura di recente con circa quaranta coperti non troppo “appiccicati” (nelle trattoria, a volte, si tende a esagerare).
Baldo è un sardo di poche parole, che va subito al sodo: “Buonasera. Che vi porto di primo?” (l’antipasto è disponibile solo se si insistete). L’offerta comprende classici della cucina romana come i tonnarelli cacio e pepe (proprio buoni) e piatti di pasta ripiena (i tortelli alle noci sono molto gustosi, così come il raviolone sardo in salsa rosa).
Il meglio arriva, però, con il secondo: la prima volta che sono stato da Baldo ho preso il petto di vitello alla fornara, un piatto semplice, ma eccezionale per la morbidezza della carne. La seconda volta ho scelto il coniglio porchettato che viene presentato così:
Il mezzo torace del coniglio contiene i fegatelli (che bella sorpresa), mentre i lombetti vengono serviti in verticale. Raramente ho mangiato un coniglio così morbido e saporito: ottima la materia prima e la cottura. Mia moglie Patrizia ha preso invece il maialino sardo: anche qui esecuzione perfetta. Abbiamo accompagnato il tutto con un Cannonau di buona qualità (la guida del Gambero Rosso ha qualcosa da ridire sulla cantina, ma a me la scelta sembra più che soddisfacente sia per numero di etichette che per tipo di vino).
Per fortuna non abbiamo preso l’antipasto e c’è rimasto spazio per il dolce: seadas, irrorate copiosamente di miele, accompagnate da mirto e liquore al finocchio della casa.
Primo, secondo, dolce e vino alla strabiliante cifra di 21 euro per persona: il prezzo di una pizza. Caro Baldo, i miei complimenti: stia pur certo che continuerò a venire fino alla Storta per gustare i suoi piatti.
Da Baldo al IV secolo
Via Cassia 1648 – La Storta – Roma
Tel. 06.30895147
Chiuso la domenica
5 Responses
Grazie mille caro Nicola, mi hai tirato fuori da un macello!!Sono in ufficio, devo prenotare questo ristorante per il Boss e non trovavo il numero di telefono: GRAZIE!!!
Meno male che sei una persona seria e metti le informazioni complete!!
ciao 🙂
Alice
Stessa cosa per me: mi serviva il numero per darlo al collega e adesso ce l’ho 🙂 concordo anche col giudiizo, abito in zona ed è uno dei miei ristoranti preferiti in assoluto.
Ci vediamo stasera con l’amico Giammario Spanu ,che mi ha parlato molto bene delle prelibatezze dei tuoi piatti.
A stasera , gruppo Tecnici Sanitari di Radiologia Medica Ospedale Bambino Gesù- Roma.
stasera vado anche io,,grazie
E un ottimo ristorante .peccato lui sia di poche parole e vada a giornate sembra sempre gli si faccia un favore,ma in fondo si va li per mangiare……….