Apple può fare affidamento su una fedelissima comunità di appassionati, che non abbandonerebbero mai i prodotti di questa azienda e che l’hanno supportata nei momenti peggiori, quando lo storico marchio di Cupertino rischiava di fallire.
Il culto del Mac racconta la comunità Mac e le sue tribù: da chi partecipa entusiasticamente all’apertura di ogni Apple Store viaggiando in lungo e largo per gli Stati Uniti a chi si fa tatuare la mela, da chi colleziona e mantiene in vita il vecchio hardware a chi lo trasforma in acquari. Lo stesso autore, Leander Kahney è un fan del Mac e non ne fa mistero: “sono ossessionato dai Mac. Ogni volta che Apple presenta qualcosa di nuovo, io lo voglio. Santo cielo, lo voglio davveroâ€.
Gli aneddoti raccolti nel libro sono per certi versi stupefacenti: ad esempio, riesce difficile immaginare che qualcuno spenda il proprio tempo nei CompUsa (una grossa catena di negozi di computer) per convincere i visitatori ad acquistare un Mac senza ottenere nulla in cambio.
I fanatici del Mac rimangono fedeli all’azienda nonostante tutto: dalle pagine del libro emerge, infatti, chiaramente la sensazione che Apple snobbi i suoi sostenitori. Come racconta l’autore:
Nell’estate del 2002 Apple ha infastidito molto la comunità quando ha improvvisamente annunciato una quota di iscrizione annuale di 100$ per i suoi servizi on line .Mac, che in precedenza erano gratuiti. Per di più un aggiornamento per l’Os X (il genere di aggiornamento che di solito gli utenti non pagano) sarebbe costato 130$. La nuova politica dei prezzi ha portato mugugni di protesta. I siti Web, i forum on line e le news erano piene di lamentele a proposito di “ricatti†e “strategie di vendita fraudolenteâ€. Gli utenti di lunga data hanno lanciato petizioni e scritto lettere arrabbiate e, per la prima volta da anni, si percepivano molte minacce all’unità della piattaforma Mac. Nonostante i mugugni, però, non c’è stato un esodo di massa verso Windows e, anzi, sembra vero il contrario. L’evidenza indica che molte più persone cambiano a favore di Mac.
Occorre fare alcune osservazioni negative per l’edizione italiana del volume. Infatti la traduzione è in molti punti carente e il periodare risulta troppo spesso incerto. Per non dire dei tanti refusi, degli errori di stile e della grafica troppo chiassosa. Nonostante questo, è un libro interessante.
· In vendita in italiano su Ibs
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One Response
Concordo pienamente, specioe per la traduzione. E’ veramente indecente, io ho scritto la seguente lettera. Penso che chiunque abbia sborsato dei soldi veri per il libro avrebbe diritto alla restituzione.
Spett.le Direttore Editoriale
Mondadori informatica
Ho recentemente ricevuto in regalo il volumeâ€Il culto del Mac†da voi edito, e gradirei ricevere da voi la versione originale in sostituzione della vostra “traduzione†o la restituzione del prezzo di copertina.
Avendo infatti tradotto per voi numerosi libri negli anni ’80 e ’90, ai tempi di Canobbio e Sala (traduzioni talvolta elogiate sulle riviste informatiche del tempo), mai avrei creduto che un editore tanto importante potesse scendere cosi’ in basso con la qualita’ del prodotto. E non mi meraviglio che si vendano sempre meno libri in Italia, se questa e’ la qualita’ di quanto si pubblica.
Costruzioni sciatte, ‘cose’ e “roba†a profusione, frasi come il soffio di una candelina, all’oscuro di Geek culture, feste licenziose, siamo tipo l’hard core, fallimenti dell’hardware, tesi sostenute nel pieno delle proprie facolta’: in ogni pagina ci sono numerosi esempi di banalita’ (quando va bene), cattive traduzioni o veri e propri errori. Cio’ che e’ piu’ ridicolo e’ la quantita’ spropositata di NdT.
Qualcuno ha letto questo libro prima di darlo alle stampe, o prima di pagare il service che l’ha gestito? Ovviamente non oso chiedere quanto sia stato pagato il lavoro, conscio del fatto che gia’ ai nostri tempi le tariffe a cartella erano rimaste ferme per anni, nonostante nel frattempo fosse diventato obbligatorio fornire il lavoro prima in formato informatico e poi gia’ impaginato. Ma anche allora c’era un editor (il mitico Cesaretti) che se necessario faceva rifare il lavoro o lo rimetteva in sesto personalmente. E’ stata tagliata anche questa figura?
In attesa di un vostro cortese riscontro, porgo distinti saluti