Gerardo D’Ambrosio, procuratore capo a Milano nei tempi di Tangentopoli, racconta alcune delle vicende che hanno segnato l’evoluzione del potere giudiziario in Italia. Tra queste ci sono sicuramente quelle che hanno coinvolto i maggiori politici italiani della cosiddetta Prima Repubblica, ma anche altri processi famosi che per un motivo o per l’altro hanno determinato dei cambiamenti nella legislazione in materia di giustizia. Un legislazione che, come racconta dettagliatamente il magistrato, recentemente è stata troppo spesso improntata alla difesa degli interessi di alcuni imputati eccellenti: primo tra tutti Berlusconi.
Tuttavia, La giustizia ingiusta non è solo un’analisi di ciò che è successo. Il capitolo cinque contiene infatti una precisa proposta di modifica del codice di procedura penale articolata in sedici punti che puntano allo snellimento e alla accelerazione dei procedimenti:
- attribuzione della convalida dell’arresto al tribunale;
- modifica dei rito direttissimo;
- modifica del sistema delle notificazioni;
- abolizione dei processi contumaciali e dei processi contro imputati irreperibili;
- presenza all’udienza preliminare e al dibattimento del pm che ha condotto l’indagine;
- istituzione dell’udienza di smistamento;
- riforma dei riti alternativi;
- rafforzamento dei poteri di disciplina dell’udienza del giudice o del presidente del collegio;
- istituzione della provvisoria esecutività della sentenza di primo grado quando la prova è evidente;
- riforma del sistema delle impugnazioni;
- modifica delle norme relative all’esecuzione delle sentenze di condanna;
- riforma delle norme sulle misure alternative al carcere;
- modifica del sistema sanzionatorio;
- aumento dei diritti della difesa nel corso delle indagini preliminari;
- attribuzione alle procure distrettuali della competenza a svolgere indagini sulla criminalità economica e sui reati tributari e diversificazione dei compiti della polizia;
- rilancio della lotta alla criminalità organizzata.
Sebbene a volte il testo sia un po’ tecnico e risulti in alcuni punti difficile da seguire, complessivamente il saggio di D’Ambrosio è interessante e ben scritto.