Il blog di Guy Kawasaki (Let the Good Times Roll) ha solo pochi giorni, ma ha attirato la mia attenzione anche per il suo humor. Dopo aver dedicato un post alle dieci bugie più frequenti dei venture capitalist, eccolo che si cimenta con le dieci bugie più frequenti degli imprenditori:
- “Le nostre stime sono conservative”. Mi sono trovato più di una volta in questa situazione quando ero alla ricerca di soldi da parte di un venture capitalist e h ragione Guy: la maggior parte delle volte, quando si inizia un nuovo business, non si ha la più pallida idea di quali saranno le vendite. Il problema è che se sei onesto, il tuo potenziale finanziatore ti guarda con aria stranita come a dire: “come faccio a dare soldi a questo tipo se non sa quanto vale ciò che sta per fare?”.
- “Gartner dice che il nostro mercato varrà 50 miliardi di dollari nel 2010”. Quando non sai quanto potrai vendere ti rifai a delle stime e prendi le statistiche delle principali società di consulenza, che si rivelano immancabilmente sbagliate. Anche qui ha ragione Guy: meglio lasciar perdere Gartner.
- “La Boeing firmerà un maxi ordine la prossima settimana”. Personalmente non ho mai millantato credito in modo così patetico. Però, anche in questo caso si tratta di un cane che ci morde la coda, perché alcuni venture ti dicono chiaramente che un contratto con un’azienda importante sarebbe sicuramente d’aiuto. Il problema è: “se io sono ancora in fase di start-up e busso alla porta del finanziatore per sviluppare il prodotto, come faccio ad avere già un contratto importante per la sua vendita?”.
- “I nostri impiegati chiave sono disponibili a venire con noi appena avremo i soldi”. Anche in questo caso non mi sono mai arrischiato a millantare credito in modo così evidente. Meglio essere onesti e puntare su quello che si ha: ormai sono veramente pochi i casi in cui è necessario avere accesso al guru di una tecnologia così specifica, senza il quale il tuo business non sarebbe possibile.
- “Nessuno fa quello che facciamo noi”. Concordo con Guy: a meno che non facciate qualcosa di veramente costoso e di nicchia è inverosimile che qualcun altro non sia in grado di farlo.
- “Nessuno può fare quello che facciamo noi”. Una frase del genere si commenta da sola: meglio lasciar perdere soggetti che non si sono accordi che siamo nell’era della riproducibilità di qualsiasi cosa…
- “Sbrigatevi, perché molti altri venture capitalist sono interessati”. Questa è una tattica da agente immobiliare. Quando ci hanno provato con me per l’acquisto di una casa gli ho risposto molto semplicemente: che si accomodino.
- “Oracle è troppo grande/stupida/lenta per essere una minaccia”. Confesso di averlo pensato anche io, ma la realtà è che se il business in cui vuoi cimentarti è interessante per una grande azienda, prima o poi per quanto sia elefantiaca, stupida o lenta, cercherà di mettere la sua zampona sulla tua testa.
- “Abbiamo un management team collaudato”. Guy dice che questa è la frase tipica di chi viene dalle società di consulenza.
- “I brevetti rendono il nostro prodotto difendibile”. Personalmente non credo molto nei brevetti e nella mania di difendere e tutelare qualsiasi cosa. Ho letto da qualche parte che una banca americana ha brevettato il processo di accoglienza dei visitatori allo sportello: oltre a considerarlo uno spreco di soldi, mi sembra demenziale.
- “Tutto quello che dobbiamo fare è conquistare l’1% del mercato”. Anche io ho cercato di tranquillizzarmi con questa idea: l’1% è una percentuale piccolissima è vero, ma può diventare anche un ostacolo insormontabile. E’ un modo per non guardare in faccia alla realtà .
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