Mi sono dovuto fermare più volte nella lettura perché avevo le lacrime agli occhi dalle lacrime: il post di Brodo Primordiale sui ggiovani che vanno a fare i colloqui è veramente esilarante. E, ahimé, vero! Forse sto invecchiando, ma è veramente difficile trovare candidati accettabili (soprattutto per attività di consulenza di direzione) e la laurea (qualunque laurea) non è certo un fattore discriminante: oramai, chi più chi meno, sono tutti laureati e masterizzati…
Ad ogni modo, alcuni dei consigli di Brodo Primordiale:
3) giacca e cravatta vuol dire completo scuro e camicia chiara, meglio bianca o celeste. Non gessati di D&G a righe di tre centimetri e camicie rosso scarlatto con colli da venti centimetri stile Lotar. Non vestiti antracite metallizzato, quello va bene per la macchina […]
4) Inglese: vuol dire che se a un certo punto arriva un signore e inizia a parlarvi in inglese dovete essere in grado di capire quello che dice e di rispondere in maniera comprensibile nella stessa lingua. […]
8) Eliminate il capitolo “Hobbies” dai cv. Non frega un cazzo a nessuno del fatto che fate immersioni sub, a meno che non stiate cercando un lavoro alla Cressi. […]
11) Qualità della vita non vuol dire essere pagati per non fare un cazzo o per starsene a casa.
E non dimenticate di leggere le risposte piccate di alcuni utenti, che si sentono chiamati in causa. Per mia esperienza, comunque, chi vale fa carriera e guadagna a volte anche più del valore che esprime realmente. Chi si lamenta, rompe le palle, si sente sempre torteggiato, avanza sempre pretese e ha bisogno di fare un corso per imparare qualsiasi cazzata (invece di leggere un buon libro) non può che aspirare a ricoprire ruoli marginali. La mia impressione è che sono assai pochi quelli che si sono accorti che anche nel mercato del lavoro esiste la competizione e che è necessario mettersi in discussione continuamente. E con questa paternale suggello definitivamente la scivolata inesorabile verso l’età matura 🙂
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