Bello lo ZenaCamp. Molto affollato, ricco di persone interessanti e ben organizzato. Provo a proporre la mia versione della giornata.
Arrivo a Palazzo Ducale verso le 11. Gli spazi in cui si svolge l’evento sono gremiti: saluto gli organizzatori e mi complimento per il successo annunciato. Molti hanno già tirato fuori i computer e si sono connessi a una delle rete wi-fi presenti. Si blogga, si mettono on line le prime immagini, si cinguetta su Twitter e Robin Good ha iniziato le trasmissioni in diretta: per l’occasione ha inventato una specie di zainetto in cui sistema il computer a cui è collegata la telecamera con cui riprende; nulla che non si potesse fare con un normale zainetto, ma così è molto più scenografico e Robin sa come attirare l’attenzione. Ha perfino cucito sulla mimetica delle pecette con i loghi degli sponsor della sua web tv, però l’abbinamento “look alternativo + banner” non mi convince molto.
Estraggo la telecamera e comincio a riprendere anche io. Oggi non ho voglia di fare delle interviste serie, quindi vado in giro cazzeggiando, salutando e conoscendo in atomi persone che finora ho frequentato solo in bit. Mi rendo conto che Twitter restituisce un’immagine delle persone più fedele di quella che riesce a fornire un blog: evidentemente il micro-blogging con tutti i suoi “messaggi di stato” porta la conversazione su un piano più umano e personale… mi ripropongo di approfondire le dinamiche del lifestream.
Vengo fermato da una ragazza che mi dice di aver mandato la sua candidatura per il montaggio del Nicola Mattina Web Show e mi fa presente che io non le ho mai risposto. Ahimè, ha ragione: ho messo due annunci nel mio blog, ho ricevuto un po’ di risposte, ma non ho ancora replicato a nessuno per mancanza di tempo. Mi rendo conto che non è carino: la settimana prossima provvederò a rimediare; nel frattempo mi scuso con tutti quelli che se ne sono avuti a male 🙁
A pranzo chiacchiero con Fabio Masetti di co-working. Poi coinvolgo Paolo Valdemarin, Alberto Mucignat, Sergio Maistrello, Gaspar Torriero, Matteo Balocco e Stefano Vitta in un piccolo talkshow che a un certo punto vira sinistramente verso un argomento inquietante: cosa accadrà al tuo blog quando ti sarai estinto? Gaspar propone l’istituzione di un esecutore testamentario che si incarichi di scrivere il post di commiato e prenda cura delle ultime volontà digitali.
Si ricomincia. Ascolto un pezzo dell’intervento di Luca Mascaro, ma la sala in cui si svolge non aiuta la conversazione perché occorre essere molto vicini per interloquire a causa del rumore di fondo… mi riprometto di riparlare della cosa con calma. Continuo passando da una presentazione all’altra e cercando di cogliere degli spunti: Pasteris riflette su come si organizza un barcamp. Ne parlo anche più tardi con Leonora Giovanazzi e un suo collega dell’Università della Svizzera italiana, che stanno organizzando una un-conference a Lugano: concordiamo sul fatto che sarebbe molto utile registrare e mettere tutto online, che si potrebbe ampliare il numero di partecipanti grazie alla Rete o offrire esperienze di fruizione diverse grazie ai mondi virtuali.
Ascolto un lungo pezzo dell’intervento di Michele Favara Pedarsi che parla di reti wireless e democrazia: ci sono degli spunti che mi sembra valga la pena di approfondire e dopo la presentazione ci fermiamo un po’ a chiacchierare delle reti a maglia, un argomento che ho sfiorato ma che non ho mai avuto l’opportunità di approfondire. Forse è venuto il momento!
Infine, tocca a me: avevo immaginato di proporre la mia chiacchierata a un pubblico poco numeroso con cui mettere alla prova alcune idee che mi frullano da un po’ di tempo in testa sulla democrazie e la rete. Per uno strano caso, il mio intervento si svolge in abbinata a quelli di Ludovico Magnocavallo e Stefano Epifani e mi ritrovo davanti a una sala gremita di persone. La situazione mi mette un po’ a disagio e, quando si arriva alla parte di discussione, mi rendo conto di non essere riuscito a raccontare in modo comprensibile la mia democrazia 2.0. Tornerò sull’argomento nei prossimi giorni, mettendo online le slide e commentandole estensivamente.
Passo il microfono a Ludo, che illustra delle statistiche sulla blogosfera italiana tratte da Blogbabel. Le slide più interessanti sono quelle che contengono i grafi con la rete di link tra blog e tra questi e altri. Vengono presi in considerazione dei casi specifici restringendo la ricerca a delle parole chiave: si tratta dello ZenaCamp e del nuovo cellulare della Nokia. A Ludo faccio due inviti: il primo è pubblicare le slide in pdf (in modo che le immagini si possano ingrandire e leggere in dettaglio) perché vorrei commentarle ulteriormente; il secondo è cercare di aggiungere la dimensione del tempo, magari realizzando un’animazione.
Non posso fermarmi oltre e mi dispiace perché avrei voluto sentire Stefano raccontare lo stato del progetto BlogLab. Saluto e scappo in aeroporto. Atterrare e decollare da Genova e suggestivo perché la pista si trova tra il mare e il porto: contrariamente a quanto faccio di solito prendo il posto vicino al finestrino e mi godo la città dall’alto, poi comincio a scrivere questo post. Bello lo ZenaCamp 🙂
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