Qualche giorno fa, Steve Rubel ha pubblicato un articolo su Advertising Age suggerendo tre strategie per avere successo con il quello che lui chiama il web decentralizzato. In breve:
- Pensate a fare dei web service invece che dei siti. Le aziende di maggiore successo sulla rete (Google, Microsoft, Facebook) stanno convertendo la propria presenza convertendo i propri siti in piattaforme: questo permette alla gente di produrre le proprie applicazioni e i propri servizi.
- Connettete le persone. Il web si sta trasformando in un medium in cui il valore più grande si produce quando le persone si connettono tra di loro per perseguire un obiettivo comune.
- Rendete tutto portabile. Fate in modo che tutto quello che producete possa essere utilizzando anche al di là del vostro sito.
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2 Responses
In linea teorica sembra tutto perfetto ma realizzare il tricalogo è molto più complesso di quanto si possa pensare.
Senza che ce lo dicesse Steve è ormai noto che lo zeitgeist spira verso i Social Networks eppure rimangono dei dubbi. La prima obiezione è che gli utenti ormai soffrono della social fatigue, per cui non credo che aggiungere l’ennesimo lunapark possa migliorare la loro sensazione di disagio. Una volta che ti sei iscritto a MySpace, Facebook, Youtube, Bebo, Flickr, Twitter, Anobii e curi pure il tuo blog alla fine dici basta ora vado a correre nel parco e poi finisco i compiti.
Inoltre chi è in grado di competere con questi colossi? Un possibile esempio è Nokia che con la forza del suo brand sta tirando su delle community come twango e mosh. Gli altri che faranno? Ci sarà spazio per tutti questi soacial network? Forse sì forse no.
Il discorso poi andrebbe completato evolvendo il concetto. Non solo luogo di divertimento per scambiarsi qualche foto, ma comunità per la co-creazione dei prodotti, luoghi dove lo user centered design diviene sempre più importante. Tanto con il fenomeno del hacking le aziende ci dovranno fare i conti, vedi sblocco iphone o le modifiche alla psp, tanto vale che facciano fin da subito quello che vogliono i clienti.
saluti