Non posso evitare di mettere nel piatto i miei due cent sulla questione del V-Day. Si è scritto molto e si discute di qualunquismo e populismo, se Grillo sia un blogger o meno, se quello sia il popolo della Rete e così di seguito. Il comico genovese e altri con lui sostengono che questo è un nuovo modo di fare politica, ma a me non sembra proprio. Non c’è nulla di nuovo nel portare la gente in piazza soprattutto se l’obiettivo è lo sfogo collettivo. Lo sanno bene i sindacati che ogni tanto organizzano una bella manifestazione più o meno imponente e l’ha imparato finanche il Vaticano che ha portato in piazza qualche centinaio di migliaia di cattolici intransigenti e settari in occasione del Family Day.
Le manifestazioni sono esibizioni di forza e basta. Grillo ha dimostrato di essere in grado di portare in piazza molte migliaia di persone cavalcando il senso di frustrazione di chi non si sente più rappresentato dal modo attuale di fare politica. Invece di imbarcare la gente sui torpedoni si è affidato al passaparola, usando la dimensione virale della Rete. Grillo fa di Internet lo stesso uso che aspira a farne un uomo di marketing: uno spazio per ottenere visibilità a bassa costo spostando l’onere della distribuzione di informazioni sulle persone.
Il problema è che questo modello non è sostenibile per due motivi: a) la rete messa in piedi da Grillo è a stella e senza il suo centro di gravità è destinata a disfarsi; b) oltre la protesta non c’è alcun meccanismo che promuova progettualità e creazione.
La rete dei vaffanculisti assomiglia a quella mostrata in questa figura:
Invece, una rete resiliente assomiglia a quella della figura seguente:
C’è un centro e una periferia, ma il numero di connessioni fa si che il venir meno di un nodo non produce la morte dell’intero sistema.
In merito al secondo punto, i vaffanculisti hanno firmato in massa una proposta di legge di iniziativa popolare. Questa legge cadrà quasi sicuramente nel nulla. Essa sarà messa in discussione perché le proposte di legge di iniziativa popolare devono obbligatoriamente essere inserite all’ordine del giorno di uno (se hanno raccolto 50.000 firme) o due (se hanno raccolto 100.000 firme) rami del Parlamento. Ma chi sosterrà la discussione in aula? Chi le promuoverà? Chi farà attività di lobby?
La proposta di legge sarà bocciata e allora Grillo avrà un’altra occasione per fare una bella manifestazione di piazza dichiarando che questo è un modo nuovo di fare politica.
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