Mobango è uno dei pochissimo progetti italiani che hanno avuto la capacità di diventare internazionali e di accedere al mercato dei capitali di ventura inglese. E segna un tragitto che altri potrebbero seguire, se solo noi italiani la smettessimo di lamentarci che in Italia non ci sono i soldi. E’ vero: in Italia non ci sono venture capital degni di questo nome. Ma non mi sembra che il Wisconsin o l’Arkansas siano messi molto meglio e gli americani che vogliono lanciare delle start up spostano i lombi e vanno in California.
Fabio Pezzotti, fondatore di Mobango, per far crescere la sua azienda è andato a cercare a Londra e ha trovato il fondo Doughty Hanson Technology Venture che ha deciso di investire 2 milioni di euro nel progetto. La sua esperienza mostra che in Italia è possibile far partire delle imprese 2.0, ma che poi è necessario sprovincializzarle per avere delle possibilità di vero successo.
Qualche numero: la community di Mobango ad aprile 2007 contava 1,3 milioni di utenti registrati; a fine dicembre 2007 ha superato i 2,5 milioni. Le comunità locali più attive si trovano negli Stati Uniti, Inghilterra, Italia, India, Sud Africa. L’azienda ha uffici a Londra, Monaco di Baviera e Milano.
Technorati tags: mobango, fabio+pezzotti, doughty+hanson
One Response
Grazie Nicola per aver documentato l’esperienza di Fabio: a quando però un intervista? 😉