La Campania, per fortuna, non è tutta come Napoli: nel paesello del salernitano in cui mi trovo in questo momento (Buonabitacolo) si fa la raccolta differenziata anche con grandissima precisione. Plastica e alluminio, vetro, carta, umido e indifferenziata, con tanto di manuale di cosa si può mettere in un contenitore piuttosto che nell’altro.
Il risultato è che la cucina è cosparsa di cartelli con istruzioni per il corretto smaltimento dei rifiuti. D’altro canto non è tanto intuitivo che i tovaglioli di carta possano andare nell’umido, mentre non tutti i tipi di plastica possono andare nell’apposito contenitore. E così di seguito.
Vabbe’, direte voi, con un po’ di pratica si impara. Vero, ma non per tutte le generazioni: ovviamente anziani e bambini fanno più difficoltà ad accoppiare materiali a contenitori. Eppure la cosa si potrebbe risolvere molto facilmente: basterebbe scrivere sul contenitore in che sacchetto può essere inserito. Sarebbero sufficienti delle icone.
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6 Responses
E’ un’idea bellissima e sarebbe anche di facile realizzazione per le azienda produttrici! Magari stessero ad ascoltare le proposte dei comuni mortali! 😀
il problema a quanto ne so è che non in tutti i comuni uno stesso materiale appartiene alla stessa categoria – anche se a grandi linee in effetti…
(per esempio, qui da me mica i tovagliolini di carta son astiosamente banditi dall’umido)
poi a Bologna per esempio, carta e plastica vanno nello stesso bidone, e viene differenziata DOPO – il che dal punto di vista dell’usabilità utente è mooolto meglio, IMHO 🙂
ciao
ERA (per esempio, qui da me i tovagliolini di carta son astiosamente banditi dall’umido)
Giustamente ragioni come se la differenziata fosse uguale in tutta Italia, ma non è così. Anche perché per tua informazione ogni comune la attua in forma sperimentale così ottenendo fondi della comunità europea. Non appena questi fondi non ci saranno più vedremo un aumento dei costi spropositato.
Questa info l’ho ricevuta da un amico che ha avuto a che fare con persone che lavorano all’amiat (azienda dei rifiuti di Torino) che mi ha detto che oggi la differenziata è sostenuta per il 60% dalla UE.
Naturalmentedi un progetto nazionale, ben pianficato neanche l’ombra. L’impostante è fare la riforma della giustizia.
@Keper. Interessante il discorso delle sovvenzioni Ue… vorrei approfondirlo: contatterò Legambiente, loro dovrebbero conoscere l’argomento nei dettagli…
è un ottima idea. Facile da realizzare .