Venice Sessions: appunti della giornata

16:00 Epilogo. La frase definitiva sull’amore ai tempi di Internet l’ha detta Giovanni Iodice a pranzo: «dove c’è gusto non c’è perdenza» 😀

15:25 Giuliano Castiglielo. Confesso che dopo «meta identità chimeriche» ho perso il filo: confido nella capacità di comprensione e di sintesi di Luca De Biase che sta facendo come me il live blogging della giornata.

15:10 Monica Fabbris (Gpf Associati). Quando parliamo di amore e di tecnologia, dobbiamo considerare che la relazione è un concetto più ampio di comunicazione e che comunicare con una persona non significa necessariamente avere con essa una relazione. Questo è uno degli argomenti rilevanti posti da 100 soggetti intervistati sul tema del rapporto tra l’amore e Internet. Analizzando le conversazioni, secondo la Fabris, è possibile disegnare una matrice due per due che ha su un asse la vicinanza e sull’altro la durata. I quattro quadranti possono essere descritti così:

  • vicinanza e brevità: incontri occasionali, serate organizzate,
  • vicinanza e durata: rapporti con i familiari e amicizie strette,
  • lontananza e brevità: incontri in chat, persone che si contattano in relazione alla loro esperienza,
  • lontananza e durata: rapporti con amici di penna, parenti lontani.

14:45 Luca Chittaro (Università di Udine). Negli anni ottanta, se volevamo corteggiare una persona che non conoscevamo elaboravamo delle strategie per incontrarla di persona; il telefono era un oggetto che riguardava la famiglia. Successivamente, abbiamo introdotto una serie di strumenti di mediazione a partire dagli sms fino ad arrivare ai social network e passando per email, chat, forum, instant messaging, blog, microblog e mondi virtuali.
Il problema è che online non possiamo trasferire automaticamente gli automatismi che valgono nel mondo degli atomi. Per esempio, non possiamo avere lo stesso livello di reciprocità verso tutte le persone con cui siamo in contatto digitalmente. Quindi adattiamo le regole e le convenzioni oppure le re-inventiamo, il che significa – per esempio – che avrò reciprocità verso le persone che mi sono più vicine, mentre tenderò a essere più indifferente verso coloro che conosco di meno o con i quali ho meno intimità.
Allo stesso tempo, si usa un ventaglio diverso di strumenti per gestire le relazioni: uno studio mostra, per esempio, che si tende a usare gli strumenti asincroni (più riflessivi) per le emozioni negative e gli strumenti sincroni per quelli positivi.

13:23 Domande e risposte. La discussione si aggroviglia attorno a una vexata quaestio, ossia quella del rapporto tra reale e virtuale, per cui ci si domanda se l’amore e l’amicizia online siano reali o meno. A me sembra, piuttosto, che si indichi con la parola reale ciò che è una convenzione sociale. In questo senso, l’amore, le relazioni e le amicizie sono reali se si svolgono seguendo le convenzioni che conosciamo e diventano virtuale se sperimentano strade nuove.

12:45 John Naughton (giornalista). Abbiamo bisogno di un senso di prospettiva per cercare di capire dove ci porterà la tecnologia dell’informazione e dobbiamo essere molto cauti perché le nostre capacità di previsione sono molto limitate. In questo senso, è difficile immaginare come la natura umana si svilupperà a contatto con l’informatica. Per esempio, gli sms non sono solamente un modo per comunicare, ma possono diventare dei veri e propri doni, dei veri e propri beni da conservare e custodire.
Come stanno cambiando le relazioni grazie al social networking? Per esempio, sta mutando il concetto di amicizia grazie all’uso che si fa di questa parola su Facebook. Tuttavia, siamo a solamente a 17 anni da Mosaic ed è impossibile dire quali saranno le conseguenze di lungo periodo della cultura digitale.

12:30 Daniel Grippi (fondatore di Diaspora). Nel 2002 ho aperto un blog e ho potuto iniziare a costruire la mia identità digitale, poi sono passato su MySpace dove la tua identità è inserita in un sistema di relazioni. Tuttavia MySpace è piuttosto piatto e semplice perché ha solo un profilo pubblico e uno privato. Nel 2005 ho aperto un profilo su Facebook, che per primo ha implementato il concetto di sotto-rete; qui ho iniziato a “diventare amico” con persone che non conoscevo, ma che appartenevano alla rete dell’università. Per la prima volta mi sono posto il problema dell’opportunità di condividere le cose mi riguardano in modo selettivo e del fatto che ciò che io scrivo può essere usato dal gestore del servizio per scopi commerciali. In luoghi come Facebook c’è una totale mancanza di controllo da parte dell’utente e il nostro obiettivo è ribaltare questa situazione.

11:47 Joshua Held (fumettista). Lui: C’è un altra donna nella mia vita. Lei: Cosa? Lui: E’ il tuo avatar!

11:30 Esther Perel (sessuologa). La natura instancabile dell’amore romantico deve essere posta in un contesto storico: nella nostra società abbiamo portato l’amore nel matrimonio (questo istituti nasce per altri scopi) e poi lo abbiamo sessualizzato, sicché per la prima volta facciamo sesso con il nostro partner perché lo vogliamo e non per obbligo coniugale o per procreare. Inoltre, abbiamo spostato su un’unica persona bisogni che prima erano soddisfatti in modo diffusi dalla comunità. Per esempio, a lui/lei chiediamo contemporaneamente la sicurezza e l’avventura. La conseguenza è che possiamo usare Internet per dare una risposta a parte dei bisogni che non trovano una risposta all’interno della coppia o della famiglia.
L’amore (e il sesso) online permette di liberarci dall’impaccio della fisicità e si svolge quasi esclusivamente a livello intellettuale, tanto che si parla di infedeltà emotiva. Gli “adulteri online” riescono a stringere rapporti anche più profondi di quelli che hanno con il proprio partner, perché scrivere porta via molto tempo e quindi le emozioni possono essere coltivate a lungo a e in una dimensione essenzialmente onirica. In questa dimensione siamo padroni di quello che facciamo.

11:00 Paolo Barberis (imprenditore). Di dating online si è iniziato a parlare dagli anni settanta, perché appena è stato possibile collegare i computer tra di loro sono emerse le metafore sociali. Barberis si è occupato con Dada di people matching realizzando il sito di incontri di SuperEva e oggi sta lavorando insieme a Gianluca Cozzolino, fondatore di CiaoPeople a un nuovo progetto di incontri online (l’influenza si vede dalle citazioni napoletane della presentazione). Si tratta di un vero e proprio gioco di ruolo, dove le persone costruiscono la propria identità con azioni di relazione con gli altri giocatori: si chiama YouLike.

10:30 Maurizio Ferraris (filosofo). Da sempre lo stare insieme è stato accompagnato dalla registrazione di accadimenti e dallo scambio di documenti: «l’esplosione della scrittura e delle registrazioni sui telefoni, su Internet, in ogni parte del mondo contemporaneo non è un accidente storico, ma rivela l’essenza». Dalla registrazione nasce anche la responsabilità; per esempio, quando i telefoni non avevano la segreteria telefonica e non potevano ricevere messaggi, il fatto che un telefono squillasse a vuoto non faceva sorgere alcun obbligo morale di richiamare perché se il proprietario era lontano dall’apparecchio non poteva sapere che c’era stata una chiamata. Oggi l’obbligo insorge perché c’è una registrazione dell’evento che lo rende evidente e che fa insorgere una responsabilità. Con il digitale abbiamo una moltiplicazione delle possibilità di scrittura, questo non cambia l’amore e non lo rende meno autentico.

10:20 Daniele Abbado (regista). Nel libro di Glattauer, i protagonisti si incontrano casualmente via email e stringono una relazione rimanendo impigliati nella dimensione digitale non riuscendo mai ad incontrarsi. Anche quando si danno appuntamento non si riconoscono nella realtà. Il brano è stato interpretato da Giovanna Bozzolo con le musiche di Maurizio Martusciello.

10:00 La sesta edizione delle Venice Sessions, dedicata all’amore ai tempi di Internet, inizia con una pièce teatrale tratta da Le ho mai raccontato del vento del Nord dell’austriaco Daniel Glattauer: romanzo epistolare dell’epoca della posta elettronica (recensione).

One Response

  1. Interessante. Manca completamente un riferimento all’evoluzione dell’amore nei rapporti uomo-robot. \Love and Sex with Robots: The Evolution of Human-Robot Relationships\ è un esempio.