Secondo Paul Graham, fondatore di Y-Combinator, i posti come la Silicon Valley funzionano essenzialmente per tre motivi: l’ambiente, le opportunità e i numeri.
Ambiente
Essere in un posto dove avviare una startup è una cosa figa è fondamentale, soprattutto nelle fasi iniziali della vita della nuova azienda. “Startuppare” è già abbastanza difficile: non c’è motivo di farlo in un posto dove è considerato strano o viene visto come il ripiego un po’ da sfigati al fatto di non avere un lavoro.
Invece, essere attorniati da persone che si interessano a quello che stai facendo e sono pronte a darti una mano è un grandissimo supporto. Senza considerare che, in un posto dove avviare una nuova azienda è la norma, incoraggia le persone a fare qualcosa che altrove sembrerebbe troppo ambizioso.
Opportunità
In un luogo come la Silicon Valley, le probabilità di incontrare persone che ti possano aiutare è molto alta. Si tratta di un grande vantaggio soprattutto quando si è nella fase in cui si sta decidendo se avviare una startup o meno. Ma anche successivamente.
Le opportunità che nascono da continui incontri con persone che possono essere utili produce i miracoli che compensano i distrastri a cui vanno normalment incontro le startup. Incontrare le persone giuste è un fenomenale antidoto al fallimento. Secondo Graham: «molti osservatori hanno notato che uno dei fattori che caratterizzano un hub di startup è la disponibilità delle persone a supportarsi vicendevolmente, senza aspettarsi nulla in cambio. Probabilmente, questo accade perché le startup non sono un gioco a somma zero e difficilmente muoiono per via dei competitor. Oppure è perché molti fondatori hanno una formazione scientifica, un campo in cui la collaborazione è incoraggiata».
Numeri
Inutile dire che sia l’ambiente che incoraggia le startup che la probabilità di incontrare persone utili sono influenzate dalla quantità di gente che sta avviando la sua startup. Insomma, per creare un hub di startup, c’è bisogno di molta gente a cui interessi l’argomento 😉
Ma, oltre alla necessità di creare sufficiente densità di connessioni affinché gli incontri possano accadere, c’è da considerare che ogni startup ha bisogno di un gran numero di cose e quindi è necessario avere persone con competenze e storie diverse: «Sean Parker era esattamente quello di cui Facebook aveva bisogno nel 2004. Un’altra startup potrebbe aver bisogno di un esperto di data base o di qualcuno che abbia connessioni con il mondo del cinema. Questo è anche uno dei motivi per cui finanziamo molte aziende: più grande è la comunità, maggiori sono le chance che essa contenga le persone giuste».
L’articolo originale di Graham: Why Startup Hubs Work.