Domani sarò tutto il giorno a Codemotion e, alle 15:00, avrò il piacere di co-moderare, insieme al prestigioso Marco Zamperini, chief innovation officer di Value Team, un panel in cui cercheremo di buttare uno sguardo su alcuni dei trend più interessanti nell’area dell’ict. Insieme a noi ci saranno Paolo Merialdo, docente della facoltà che ci ospita, Guido Vetere, direttore del Center for advanced studies di Roma dell’Ibm, e Alfonso Mariconda, vice president new projects development di Telecom Italia.
Nel preparare il panel abbiamo deciso di evitare a tutti i costi di parlare genericamente di cloud computing o di big data oppure di geolocalizzazione o di tutte le altre parole che vanno di moda in questo momento. E quindi abbiamo chiesto ai nostri relatori di proporci un punto di vista originale, qualcosa che non si limiti a fotografare la situazione com’è ma che ci permetta di dare un’occhiata al futuro.
La traccia che ne è venuta fuori mi sembra interessante e divertente: il tema di fondo è il rapporto tra l’uomo e il mondo delle macchine, segnato dalle opportunità che nascono dalla crescita continua di Internet, dalla proliferazione esponenziale di dati, dalla necessità di trattarli per trasformarli in intelligenza e dall’evoluzione delle interfacce con il progressivo abbandono dei Pc in favore di tablet, cellulari e altri dispositivi.
Sul fronte delle interfacce software, sono decenni che la narrativa e i film di fantascienza ci propongono computer che parlano: da Hal9000 di 2001 Odissea nello Spazio al computer di bordo di Star Trek. Molte delle invenzioni che abbiamo visto nei film di fantascienza alla fine sono diventate oggetti che usiamo tutti i giorni; invece, ancora non siamo riusciti a insegnare a una macchina a sostenere una conversazione con un umano. O forse no. Magari siamo più vicini di quello che immaginiamo. Chissà se Siri di Apple o Watson di Ibm cominciano veramente a capire quello che diciamo e a rispondere di conseguenza: ce ne parlerà Guido Vetere.
Nonostante i progressi nell’area dell’intelligenza artificiale siano innegabili, è altrettanto innegabile che gli umani siano ancora essenziali per la risoluzione di alcuni problemi. In questa direzione si stanno muovendo alcuni studi del Mit e delle università di Berkeley e Stanford, che si occupano di inserire in modo strutturato l’intervento umano nelle attività di elaborazione di grandi mole di dati. Paolo Merialdo ci parlerà quindi dei progressi nei modelli che si trovano nell’intersezione tra machine learning, cloud computing e crowdsourcing.
Infine, Alfonso Mariconda parlerà dell’evoluzione dei terminali che portiamo sempre con noi, soffermandosi su alcune delle innovazioni più significative che ci aspettano: nanotecnologie, smart material, batterie intelligenti che aumenteranno in modo esponenziale le capacità di elaborazione, storage e visualizzazione. Questi trend, combinati con le nuove frontiere sul sensing (riconoscimento gesti, tapping invasivo), porteranno a una esperienza di comunicazione P2P e tra persone ed oggetti sempre più realistica e “immergenteâ€.
Ci vendiamo domani a Codemotion: ci sarà di che divertirsi 🙂
One Response
Ottimo programma, speriamo non costiate troppo! 🙂
(rif. “Ci veNdiamo domani a Codemotion”)