Recentemente mi è capitato più di una volta di parlare con amici sviluppatori che vengono affittati da società di body rental. Questo mercato (orrendo) funziona più o meno così. Una grande società di consulenza prende una commessa importante da una grande azienda o dalla pubblica amministrazione. Nella commessa è previsto che la società di consulenza “eroghi” un tot di giornate uomo per lo sviluppo di software o per attività di gestione e manutenzione di applicativi e via dicendo. Gli sviluppatori o i sistemisti svolgeranno il lavoro presso il cliente. La tariffa giornaliera è, per esempio, 400 o 500 euro.
La grande società di consulenza assegna al progetto delle risorse interne che tipicamente si occupano di produrre una grande quantità di documentazione inutile, tra cronoprogrammi, specifiche, analisi dei flussi e delle procedure, rendiconti di vario genere. Nella maggior parte dei casi si tratta proprio si supercazzole: fuffa che va presentata per approvazione e che permette poi di emettere la fattura.
Per contenere i costi di struttura, la grande società di consulenza subappalta parte del lavoro a un’altra azienda più piccola che gli fornisce gli sviluppatori e i sistemisti. Ovviamente tiene per sè un margine, quindi la tariffa pagata per la risorsa passa da 400 a 250 euro al giorno (è solo un esempio). Questa seconda società di body rental recluta sul mercato le risorse che gli servono, prendendole con contratti di vario genere, dalla collaborazione coordinata, alla partita Iva. Alcuni sviluppatori hanno anche aperto delle società.
Ovviamente, la società di body rental deve tenere per sè un margine e quindi la cifra che è disposta a pagare al lavoratore è, nella maggior parte dei casi, inferiore ai 200 euro al giorno all included, che corrisponde a un costo aziendale 2.400/2.500 euro al mese ossia un netto per il lavoratore (pardon: consulente) inferiore ai 1.500 euro.
Ma non è finita qui. Lo sviluppatore va dal cliente e formalmente è un consulente indipendente. Di fatto è un cottimista: viene pagato solamente per le giornate effettivamente lavorate e spesso il cliente lo sottopone a un controllo piuttosto stretto per evitare che si distragga. Ovviamente non si può ammalare altrimenti non riceve alcuna retribuzione.
Questa è la situazione di molti tecnici, persone altamente specializzate a volte con dei curricula notevoli alle spalle, che lavorano nel magico mondo del system integration. A me ha fatto rivenire in mente un bel film degli anni settanta: La classe operaia va in paradiso.