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Vodafone: hot-spot fantasma

Lunedì 23 maggio 2005 vado a Milano con Michele Morganti. Arriviamo all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma con largo anticipo e, per ingannare il tempo, decidiamo di testare le connessioni wi-fi reclamizzate al terminal A.
Al gate A2 c’è una grande scritta sul pavimento che invita a connettersi con Vodafone, mentre la reclame di Telecom Italia è appesa al soffitto. Accendo il computer e cerco le reti disponibili:
La lista degli hotspot al gate A2 di Fiumicino
Nell’elenco compare la Wi-fi Area di Telecom e Megabeam. Con la prima, quando si cerca di accedere a Internet, viene presentata una pagina che chiede di inserire user-id e password o di acquistare un gettone per un’ora o più di connessione. Selezionando Megabeam, invece, non accade nulla: nessuna pagina di benvenuto o login. Vodafone manca all’appello.
Basta un rapido sguardo di intesa con Michele, che digita 190 sul suo cellulare e con voce candida dice:
«Mi trovo in questo momento all’aeroporto di Fiumicino e vorrei connettermi al vostro wi-fi con il mio portatile. Non riesco a vedere la vostra rete, ma solo quella di altri operatori eppure sono di fronte a un vostro cartello e mi aspettavo di trovarvi automaticamente nella lista delle reti disponibili. Qui mi compare solo wifiarea e megabeam ma niente Vodafone: per caso voi siete una di queste due?»
Michele è stupito dal fatto che gli abbiano risposto senza sottoporlo al solito percorso di guerra del prema-1-prema-2. Lo stupore dura poco: viene infatti messo in attesa e parte la musica di sottofondo: si tratta di un jingle della durata di circa 40 secondi che viene ripetuto ossessivamente. Finalmente ritorna l’operatore che invita Michele a chiamare il 42323.
Al 42323 si ripete la stesso copione: risposta solerte e messa in attesa con sottofondo ossessivo. Michele mi guarda e dice:
«Ma questi di Vodafone non hanno i soldi per comprare i diritti di tutta la canzone? Ti pare che uno deve essere costretto a sentire sempre lo stesso ritornello prima che qualcuno riesca a darti una risposta?»
Nel frattempo, chiamano il volo e io rimetto il computer dentro la borsa, mentre Michele, ormai assuefatto al refrain, rimane al telefono. Dopo un po’ l’operatore si rifà vivo:
«A noi non risulta nessun malfunzionamento, però potrebbe darsi che l’hot-spot dove si trova non funzioni correttamente. Provi a spostarsi per l’aeroporto per vedere se trova il segnale. Altrimenti, veda se c’è punto Vodafone: loro le sapranno sicuramente risolvere il problema.»
Michele mi guarda un po’ attonito e attacca: ormai siamo sull’aereo e bisogna spegnere il telefonino. In sintesi:

  • durata della prima telefonata: circa 6 minuti;
  • durata della seconda telefonata: circa 10 minuti;
  • addetti al customer care di Vodafone che hanno risposto al telefono: 2;
  • altro personale di Vodafone interpellato per affrontare il problema: n.d.;
  • risposte ottenute: 0;
  • durata del jingle: 40 secondi;
  • numero di volte che è stato suonato il ritornello: circa 20;
  • voglia di comprare il disco con la canzone: molto meno di zero :-).