I dibattiti televisivi su questioni come l’aborto, la procreazione assistita o i pacs vedono spesso la presenza di un sacerdote. Infatti, i media danno sempre grande rilievo alle esternazioni della Conferenza episcopale italiana o del Vaticano.
In molti luoghi pubblici c’è un crocifisso e, come documenta Sergio Romano, i diplomatici che giuravano fedeltà alla Repubblica (rito adesso soppresso) lo facevano posando la mano sul Vangelo invece che sulla Costituzione. In altri termini, l’Italia unitaria ha segnato la fine del potere temporale della Chiesa cattolica ma non della sua influenza sulla politica. E’ quanto documenta con grande efficacia Sergio Romano. Come ha commentato un altro lettore sulle pagine di Internet Book Shop (il commento di Giuseppe Tabbia):
Un bel manifesto sul valore della laicità dello stato e sull’importanza della separazione tra potere temporale e spirituale, credo obiettivo nei giudizi e ben documentato. A volte mi è parso di percepire forse un po di nostalgia per una classe politica d’altri tempi, “sabauda” nello stile e nelle idee ma che comunque, secondo l’autore, aveva ben chiaro in mente quella che era la dignità dello stato e i limiti della non ingerenza della Chiesa. Visti i tempi attuali e le recenti vicende un libro che mi ha fatto piacere leggere.