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Intervista a Lele Dainesi: le tribù digitali

Quattordicesima puntata della seconda serie di Viaggio nella Rete in onda oggi, 1 marzo 2006, alle ore 14,30 su Isoradio (Fm 103,3):

Bentrovati con Viaggio nella Rete. La nostra esplorazione attorno ai temi delle identità digitali tocca oggi il tema delle tribù. Ne parliamo con Lele Dainesi, giornalista e scrittore sulle nascenti abitudini di consumo “tecnologico”, columnist tra l’altro dello storico mensile Web Marketing Tools, autore del canale podcast di Key4Biz.it dedicato alle interviste sull’high-tech ai Ceo italiani e editor del primo mail magazine italiano Peppersushi.com.
In un epoca caratterizzata dall’affrancamento dai legami sociali tradizionali, gli individui hanno la libertà di scegliere i gruppi a cui partecipare liberamente. Il diritto alla libertà coinvolge ogni aspetto della vita quotidiana: l’individuo si libera quindi dagli ideali collettivi in termini di educazione, famiglia e sesso e mette in atto un processo di personalizzazione che gli permette di gestire liberamente i propri comportamenti. Una delle conseguenze di questa spinta è la ricerca di nuove aggregazioni sociali… perché parliamo di tribù?
In rete si è parlato fin dal 1994 di comunità virtuali. La rete favorisce la comunicazione e l’aggregazione tra pari. Al modello comunitario del web 1.0 (le università, i giornalisti, le aziende) spesso univoco, oggi si sostituiscono le tribù (appartenenza a più categorie come l’essere umano ha più identità). Stiamo microparcellizzando le nostre identità digitali. Io, ad esempio, appartengo alle tribù dei podcaster, blogger, giornalisti, scrittori, docenti universitari, amanti di Macintosh … contemporaneamente.
Oggi esistono tribù molto diverse tra di loro. E alcune di esse si formano grazie alla presenza di tecnologie che potremmo definire abilitanti. Mi riferisco, ad esempio, al fenomeno del peer to peer.
E’ un fenomeno sociale molto importante e consiglio a tutti, manager compresi, di guardare sotto la superficialità della battaglia legale in corso (sacrosanta perchè il diritto d’autore non si deve buttare a mare). Chi fa parte di questa tribù esprime un nuovo “valore” da affiancare al valore d’uso e al valore economico che è il valore di scambio. Credibilità, reputazione, status sono importanti quanto dirigente, commendatore, ricco faccendiere. Chi detta i trend dell’high-tech sono sempre più i primi e sempre meno i secondi. I primi sono sempre più influenti, sapere usare le tech significa sapere influenzare gli altri, è potere. Non va sottovalutato!
Lele, grazie per essere stato con noi.
Grazie a voi… è un grande privilegio aver potuto condividere queste riflessioni con tante persone all’ascolto…
Vi ricordo che Viaggio nella Rete torna mercoledì prossimo alle 14,30. Buon viaggio con Isoradio da Nicola Mattina.

Ascolta l’audio: