I blogger, si sa, sono autoreferenziali e lo sono ancora di più quando i media tradizionali li citano o li interpellano. Non me ne vogliate, quindi, se mi trastullo anche io in questo esercizio un po’ onanistico riportando un articolo del Sole 24 Ore .com dove compare il mio nome (Beffa su Internet per Berlusconi e Bush) 🙂
Bush, con involontario protagonista Google, il più famoso motore di ricerca al mondo. Se si digita la parola “fallimento o miserabile fallimento”, o gli equivalenti inglesi “failure o miserable failure”, e si avvia un ricerca con cerca con Google”, i primi siti che rispettivamente appaiono sono quello del Governo italiano, e in particolare la pagina dedicata alla biografia di Berlusconi, e quella del sito della Casa Bianca con la biografia del presidente George Bush.
La beffa, spiega Nicola Mattina esperto di comunicazione e nuovi media, arriva dal mondo dei blog e si basa sul meccanismo dei ‘googlebombs’: «Si tratta di associare una parola a un link, in questo caso a quello della pagina dei siti del Governo italiano e della Casa Bianca con la biografia dei due leader. In tanti evidentemente nel mondo dei blog hanno associato, sulla base del passaparola, la chiave fallimento o failure ai due siti. Questo ha fatto in modo che lì si venga indirizzati. Google per di più – spiega Mattina – dà una certa preferenza alla blogosfera, cioè al mondo del blog, perchè questo tendenzialmente è più aggiornato». Il motore di ricerca Google ha comunque preso posizione sull’esito di queste ricerche, spiegando nel suo blog ufficiale di non apprezzare la pratica del googlebombing o altre simili, ma di essere «riluttante» ad intervenire perché in qualche modo si tratterebbe di una sorta di censura.
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