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Dell’uso della parola “email”

Ho mutuato la definizione “mail magazine” da Lele Dainesi, autore di PepperSushi. Lo preferisco a quello di “newsletter”, perché quest’ultimo è uno strumento ancorato ai media tradizionali e come tale non prevede interazione: dei contenuti recapitati per posta elettronica, invece, possono essere oggetto di manipolazione da parte del destinatario.

In questo contesto, non posso che accogliere l’osservazione di Michele Morganti, che giustamente e argutamente mi fa notare:

E va bene, ci siamo stufati di Newsletter e ora la chiamiamo “Magazine”… sempre meglio di “Lettera di notizie” e di “Immagazzinamento”… 😉
Ma io mi aspetterei della carta da un “Mail Magazine”, mentre mi aspetterei dei bit per un “Email Magazine”, che è meglio di “E-mail Magazine” dove il trattino indica ancora incertezza e precarietà del termine, mentre la sua assenza denota l’ingresso della parola “email” nei termini di uso comune, in modo definitivo! 😉 Per lo stesso motivo correggo sempre “mandami una mail” con “mandami un’email”… con apostrofo perché dichiaratamente femminile: come dice Severgnini “L’email è rapida, intuitiva e tempestiva: quindi femminile, senz’altro”.

Ha richiesto un po’ di lavoro di sistemazione dei link, ma adesso il mio sito ha adottato senza incertezza la parola email, come suggerito da Michele 🙂

Parlare di salute mentale, serenamente

Vi segnalo un progetto molto interessante: Serenamente, il magazine di psicologia che vuole rendere la salute mentale accessibile a tutti. Sul sito leggo che l’obiettivo