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Convegno 2.0

Per un divertente gioco del caso:

Vi propongo qualche riflessione in ordine sparso:

  1. a me sembra che i convegni siano principalmente un’occasione per incontrare delle persone (magari avendo la fortuna di ascoltare delle cose interessanti). Chi va ai convegni lo fa per alimentare il proprio network sociale, per farsi vedere in un determinato circolo, magari per farsi ascoltare. L’aspetto relazionale è essenziale;
  2. contenuti interessanti ormai se ne trovano tantissimi (siamo nell’era dell’informazione) e non è necessario andare a un convegno per ascoltarli. D’altro canto, se un’informazione è rilevante è sciocco relegarne la trasmissione a un solo evento: vale sicuramente la pena ricorrere a tutte le occasioni possibili di diffusione e nessuno strumento può concorrere con il web in quanto a convenienza, immediatezza e completezza;
  3. i convegni si tengono per lo più in orario di lavoro (la mattina, se è auspicata la presenza di qualche volenteroso giornalista) e, spesso, in luoghi difficilmente raggiungibili. Il fatto che un seminario si tenga – ad esempio – nel centro di Roma è un motivo più che sufficiente per scoraggiare molti potenziali utenti;
  4. non è detto che un evento di nicchia raccolga un numero sufficiente di persone interessate nell’area geografica in cui si svolge. Ad esempio, in una città grande come Roma esiste un solo cinema in lingua inglese eppure c’è sicuramente un numero rilevante di anglofoni. Nella stessa città, il seminario sul lavoro in somministrazione che abbiamo bloggato ha raccolto una platea di poco superiore alle cento persone, di cui una buona parte provenienti da fuori città.

Insomma, a mio avviso vale la pena organizzare un convegno per far incontrare delle persone (e allora l’evento deve essere pensato in questa direzione) e – se l’argomento non è solo è solo un pretesto – è opportuno distribuire il contenuto tramite web per raggiungere tutti coloro che sono interessati ai contenuti, ma per i quali il costo della partecipazione è superiore al vantaggio ottenuto. Voi che ne pensate? Scrivetelo pure nei commenti…

Parlare di salute mentale, serenamente

Vi segnalo un progetto molto interessante: Serenamente, il magazine di psicologia che vuole rendere la salute mentale accessibile a tutti. Sul sito leggo che l’obiettivo