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Come fare networking

Agli eventi come Le Web non si va solo per ascoltare gli interventi: si partecipa soprattutto per conoscere delle persone o, come dicono quelli che si vogliono dare un tono di internazionalità, per fare networking.

Da questo punto di vista, l’organizzazione di Le Web non ha offerto alcun particolare supporto, se non la lista dei partecipanti pubblicata nel blog dell’evento e, ovviamente, degli spazi per socializzare. Tra una sessione e l’altra ci si incontrava in due grandi aeree e si andava alla ricerca di qualcuno che già conoscevi e che stava parlando con qualcun altro che non conoscevi.

In altre occasioni, mi è invece capitato che l’organizzazione avesse adottato degli accorgimenti per favorire la socializzazione. Per esempio: dotare i partecipanti di badge di colore diverso per indicare la categoria di appartenenza o il paese di provenienza; organizzare dei mini eventi nell’evento; scrivere i nomi sui badge con una dimensione tale che non fosse necessario chinarsi sulle persone per sapere con chi stavi parlando.
Piccole cose, per carità, ma è l’attenzione ai dettagli che fa la differenza. Recentemente mi sono iscritto anche al Fowa di Londra e il sito contiene un vero e proprio social network per favorire l’avvio di una relazione tra i partecipanti prima che si incontrino fisicamente.

Da questa esperienza parigina, ho imparato alcune cose sul fare networking:

  1. Studia la lista dei partecipanti. Guarda chi c’è, cerca i nomi su Internet e leggi i blog di chi parteciperà all’evento. Alla gente fa piacere avere la considerazione delle persone e se sei a un evento di blogger stai pur certo che la quantità di ego e auto-referenzialità in circolazione è superiore alla media di qualsiasi altra occasione conviviale. Lo confesso: a me fa molto piacere quando incontro qualcuno che mi dice che legge il mio blog e magari cita anche dei post.
  2. Memorizza i volti. Se ti interessa conoscere qualcuno in particolare e non si tratta di qualcuno di cui conosci già l’aspetto, cerca delle fotografie e memorizzale. Quando sarai all’evento ci saranno un mucchio di persone e sarà veramente difficile individuare chi ti interessa. A me è capitato di scambiare due chiacchiere con Hugh MacLeod di Gaping Void, ma non l’ho collegato immediatamente alle vignette, altrimenti gli avrei chiesto di disegnarmene una dietro a un biglietto da visita, almeno fino a quando non ha fatto la solita battuta idiota su italiani e mafia!
  3. Cerca di fissare degli incontri in anticipo. Se proprio ti interessa conoscere certe persone, cerca di contattarle in anticipo e magari controlla se sono raggiungibili tramite il tuo network di Linkedin. Non sempre saranno disponibili, ma tentar non nuoce. L’importante è essere diretti e chiari su qual è l’obiettivo, soprattutto con gli americani (business is business).
  4. Non essere timido. Se non riesci a farti presentare, armati di un po’ di faccia tosta e parti all’attacco: nome, cognome, cosa fai e perché vuoi parlare con lui. Secondo David Sifry, gli italiani invece usano la formula: “Hi, I am Pinco Pallino and I come from Italy”, che – a quanto pare – suona un po’ comico e pittoresco. In effetti ha ragione: perché gli dovrebbe interessare sapere da dove vengo prima di capire cosa faccio e perché sto cercando di attirare la sua attenzione?
  5. Se all’evento c’è anche Lele Dainesi, stagli appresso e ti presenterà tutte le ragazze più carine nei paraggi (dolcevita@leweb3). La sua faccia tosta supera ogni ragionevole aspettativa 😉

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