Ogni volta che faccio un progetto che ruota attorno a un sito web, mi ritrovo con il problema delle metriche da usare per misurare l’andamento dell’iniziativa. Ovviamente le misurazioni più banali riguardano il numero di pagine visitate, i visitatori unici, la provenienza e così di seguito. Ai clienti interessa sapere anche quali sono le pagine più visitate. Personalmente, se c’è una rilevante percentuale di utenti che arrivano dai motori di ricerca, scruto sempre con attenzione quali sono le parole chiave, perché indicano con quale intenzione gli utenti arrivano sul sito.
Le statistiche disponibili via Google Analytics o mediante altri sistemi, però, offrono una vista delle potenzialità di un sito solo come punto di destinazione. In altri termini, misurano solo gli utenti che vengono da noi a leggere, ascoltare e vedere ciò che produciamo. Negli ultimi anni, invece, si sono affermate molte tecnologie di distribuzione (o se vogliamo di syndication) e questo pone un duplice problema: a) individuare il corretto mix di strumenti di distribuzione in funzione del pubblico a cui ci rivolgiamo; b) mettere in piedi un sistema di misurazione dei risultati che vada oltre le statistiche del sito web.
Cerco di fare un elenco delle tecnologie che possono entrare a far parte del mix: se pensate che abbia dimenticato qualcosa, vi prego di aggiungere il vostro commento 🙂
Email
Potrà sembrare banale, ma la posta elettronica rimane uno strumento molto efficace soprattutto se si seguono due principi: personalizzazione e controllo. Riguardo alla personalizzazione, pur non volendo generalizzare, io ho notato di essere più attratto dalle email spedite a nome di una persona, forse per il fatto che associo lo strumento a uno scambio di informazioni tra gente in carne e ossa. In altri termini, dovendo filtrare tra le decine di messaggi che mi arrivano ogni giorni, cerco di individuare prima quelli che provengono da nomi noti, poi quelli degli ignoti e lascio tutto il resto in fondo se ho tempo o voglia. Per quanto riguarda il controllo, invece, una newsletter deve essere semplice da sottoscrivere (basta chiedere l’indirizzo ed eventualmente il nome) e ancora più semplice da abbandonare (ci deve sempre essere un link che permetta di fare unsubscribe con un click).
Instant messaging
L’instant messaging è meno banale della posta elettronica, ma altrettanto personale. In questo momento mi vengono in mente essenzialmente due modi per distribuire contenuti tramite IM. Il primo è usare Twitter o sistemi analoghi, come fa la Bbc o il segretario della nazioni unite Ban Ki-moon. Il secondo è usare un bot in grado di generare messaggi per i sistemi di instant messaging più popolari (si potrebbe anche pensare a un bot in grado di interpretare il linguaggio naturale e rispondere a delle richieste… recentemente ne ho provato uno e sono rimasto piuttosto ben impressionato).
Crowd powered media
Ormai ci sono moltissimi siti alimentati dalle folle. Tra questi possiamo annoverare i siti di social bookmarking, i memetracker e i vari esperimenti di giornalismo collaborativo. Una semplice tecnica di partecipazione è, banalmente, segnalare tutto quello che produciamo, però mi sembra riduttivo e tutto sommato poco corretto. Se non desideraste promuovere i vostri contenuti, mettereste nei vostri bookmark le cose che scrivete? Io non lo faccio!
Rss
Personalmente tengo molto in considerazione i feed Rss. Secondo Feedburner, oggi, 147 utenti hanno scaricato (e forse letto) le mie elucubrazioni: si tratta di persone che hanno scelto di leggere il mio blog regolarmente, ma che non passano dal sito web per farlo. Questi utenti non vengono intercettati dalle statistiche di Google Analytics, eppure sono lettori “pregiati†perché molti di loro non si limitano a leggere: lasciano commenti, conversano, contribuiscono con informazioni e opinioni rilevanti, forniscono spunti per ulteriori elucubrazioni.
Motori di ricerca
I motori di ricerca generalmente indirizzano moltissimo traffico verso un sito. Per esempio, circa il 64% degli utenti di questo blog proviene da Google: peccato che una buona parte di essi ci arrivi perché sta cercando un negozio Vodafone (colpa di questo post). Non credo che a questi utenti interessi più di tanto conversare con me delle cose di cui scrivo. Più vado avanti e più mi convinco che il numero di visitatori tout-court non è necessariamente un parametro molto significativo per misurare il successo di un sito. In questo senso, il Seo è utile se rende rilevante il posizionamento rispetto a un obiettivo e dovrebbe agire anche in senso contrario, cercando di eliminare i nostri contenuti quando sono indicizzati in modo errato.
Widget
I widget sono complementari ai feed Rss, perché ne permettono la loro fruizione in contesti come le star page o anche una semplice pagina web e – allo stesso tempo – consentono di adattare la visualizzazione alla tipologia di informazione da presentare. Per esempio, esistono dei widget che mostrano gli andamenti dei titoli in borsa con dei grafici animati e interattivi, cosa che sarebbe più difficile da fare solo un con un feed.
Per il momento mi fermo qui. Che altro aggiungereste?
Technorati tags: syndication, seo, instantmessaging, rss, email, googleanalytics, twitter, feedburner
5 Responses
Tra i crow powered media citerei anche i tumblelogs. Forse sono una moda, forse sono la realizzazione delle filosofie di microcontents, forse sono dei personal blob o dei flussi di co(no)scenza…. Ancora non so…sto sperimentando. Però essere citati in un tumblelog, se e quando questo strumento raggiungerà la massa critica, potrebbe essere un punto a favore del proprio contenuto.
Più che altro non mi è chiaro nel tuo articolo dove finisce la promozione e dove inizia il monitoraggio. Mi spiego: feed, statistiche, commenti, numero di iscrizioni alla newsletter e similari sono strumenti di monitoraggio dell’andamento di un progetto, mentre email. indicizzazione, im, scambi link sono alcuni tra gli strumenti di marketing online più utilizzati.
Essendo due cose distinte, direi che sul monitoraggio non si può fare molto altro, se non valutare la “reputazione” (ma poi dipende dai progetti.. di solito si fa con le aziende) per capire se è mutata l’immagine sul mercato in positivo; sulla promozione online invece credo non si possa prescindere dallo studio del progetto specifico per capire i migliori canali “pubblicitari”.. in questo caso di strumenti ce ne sono svariati altri.
Ad esempio in questo articolo non consideri tutto ciò che non è web.. (si potrebbe dire.. non si può vivere di solo web)
🙂
@Elena. In effetti io mi riferisco unicamente al web e alle opportunità di far circolare i propri contenuti. In realtà non ne faccio una questione puramente di promozione o di pubblicità , quanto dell’esigenza di far arrivare un contenuto rilevante a un potenziale interlocutore.
In questo contesto, sto facendo una riflessione sui possibili modi di usare un sito come punto di partenza piuttosto che punto di arrivo. Probabile che nello scrivere questi appunti, abbia mischiato un po’ gli argomenti senza strutturare troppo. Ma tornerò sull’argomento in modo sistematico.
Grazie del contributo 🙂 Nicola
@Federico. Al tumblelog ancora non ci sono arrivato, o meglio ne ho aperto uno ma non l’ho mai usato. Ogni tanto mi tocca lavorare 😉
Credo per la maggior parte di siti, non c’e’ via di scappo: i motori di ricerca, Google in primis, sono la porta di entrata a tuo sito per lettori (o “clienti”) nuovi. Hai piana ragione che c’e’ da distinguersi dal semplice “in primo posto su Google” e l’accoglienza di un traffico qualificato all’offerta di tuo sito, sia commerciale sia non-profit.
L’e-mail, e suo cugino anonimo, i feed rss, sono utile per visitatori che hanno già avuto modo di conoscerti (eccetto gli über-tecnici che trovano il tuo rss in Technorati o una ricerca blog ed eventuali compagni di e-mail marketing verso liste acquistati). Qui si parla di statistiche che misurano la fidelizzazione ed interessa per il contenuto attuale.
Con tutti gli strumenti di statistiche, rimane molto utile capire i limiti inerenti nelle metodologie di misurazione. Generalmente, sono stime – spesso molto accurato, ma stime lo stesso. Gli stats per un feed rss sono un buon esempio: http://blogs.feedburner.com/feedburner/archives/2006/12/statistics_heuristics.php
Mi rendo conto tristemente di essere una ignorante globale. Non ho ancora ben capito che cos’è un feed, un rss ecc. Ho un blo ma temo che sia come avere una Ferrari e saper inserire solo la prima. Insomma, molto rumore per nulla.
Sob !
Jo