Lele Dainesi lavora per Cisco

La cosa che mi è piaciuta di più dell’aperitivo di Cisco è stata la sensazione di scampagnata tra amici… quasi da BarCamp: c’era una parte consistente del mio aggregatore ed è stato divertente scambiare un po’ di chiacchiere in modo disordinato e creativo. Anche l’aperitivo non era male, per quanto io non ami molto i posti trendy e fighettosi: per una volta mi piacerebbe andare a un “ape” (come dicono a Milano) in un posto in cui ti facciano godere con del serio finger food. Chiacchiere attorno al web 2.0 e cibo gourmet sarebbe un abbinamento grandioso 🙂
Che cosa ha detto Stefano Venturi? Non un granché, a dire il vero. Fortunatamente, ha evitato il pitch commerciale, ma non ha resistito a portarsi appresso il proiettore. Ha fatto una chiacchierata parlando innanzitutto di reti intelligenti e di telelavoro. E poi ha dato il grande annuncio: Lele Dainesi è ora il blogger ufficiale di Cisco. Bravo Lele: complimenti per il tuo successo personale e per l’entusiasmo con cui fai le cose.
Sull’evento ho due osservazioni. La prima riguarda il formato: ha senso invitare dei blogger a incontrare l’amministratore delegato? Non sarebbe forse meglio invitarli a incontrare l’azienda? Magari portarli nella sede, organizzare un evento tipo BarCamp, ossia un momento di scambio in cui partecipano le persone e non solo un portavoce che parla per tutti. L’aperitivo con la chiacchierata del capo non offre grandi occasioni di confronto su temi reali e finisce che il dovere di ospitalità del padrone di casa, lo obbliga a saltare da un gruppetto di persone all’altro dedicando poca attenzione a tutti. C’è da dire che Venturi è bravo ed è una persona gradevole e interessante.
Oltre all’amministratore delegato, c’erano altri rappresentanti di Cisco, ma erano difficilmente individuabili: personalmente ho scambiato due chiacchiere con il responsabile del business development, ma non aveva con sé neanche un biglietto da visita. Sono consapevole che un aperitivo non è un congresso, ma almeno un’etichetta adesiva con il nome aiuterebbe la socializzazione in tutti e due i sensi. Inoltre, alcuni tra i blogger invitati erano tecnici. Penso che avrebbero parlato volentieri con i tecnici di Cisco scambiandosi opinioni sul merito del proprio lavoro. In altri termini, anche un aperitivo può essere l’occasione per avviare un dialogo, ma sarebbe più utile fare in modo che questo possa continuare anche dopo. Questo dovrebbe fare il neo chief blogging officer di Cisco: facilitare l’innesco di conversazioni tra le persone che lavorano nella sua azienda con chi è interessato a interloquire su temi rilevanti per entrambi.
Vedremo cosa accadrà in futuro: la mossa di Venturi è lungimirante, ma impegnativa, perché è una promessa e crea delle aspettative. In bocca al lupo, Lele 🙂

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11 Responses

  1. Nicola, Wikipedia su “niche markets”: For big companies those market segments are often too small in order to serve them profitably as they often lack economies of scale. Niche marketers are often reliant on the loyalty business model to maintain a profitable volume of sales.

    La coda lunga frammenta il target… prima si faceva strategy, ora tactics… dal “piano”, al “metodo”… il viral marketing è roba vecchia in confronto a questo… svegliaaaaaa tutti quanti… ma possibile che siete tutti così attratti dal soldo delle corporation da smettere di ragionare ogni qual volta avete la possibilità di raggiungere con i baffi la casta più alta? Così distruggete la blogosfera…

  2. c’era almeno un’altra persona di Cisco, mi è stata presentata da Cristina e abbiamo fatto un capannello con Beggi e Samuele. Faceva domande molto sensate e precise sui blog e l’ICT in Liguria; non so se stesse lavorando o progettando un blog personale, ma mi è sembrato un altro buon segno 🙂

  3. Non ricominciamo con le polemiche… Cisco fa quello che gli pare… Lele fa quello che gli pare… e tutti e due fanno bene a lavorare insieme. Il problema sono le esternalità…

  4. Ciao Nicola

    “Penso che avrebbero parlato volentieri con i tecnici di Cisco scambiandosi opinioni sul merito del proprio lavoro.Questo dovrebbe fare il neo chief blogging officer di Cisco: facilitare l’innesco di conversazioni tra le persone che lavorano nella sua azienda con chi è interessato a interloquire su temi rilevanti per entrambi.”

    Per fare quello che dici sopra, non vedo il bisogno di una mediazione da parte del “neo chief blogging officer di Cisco”; ci sono engineer di Cisco Italia che sono mediamente attivi sulla rete e forse un apporccio diretto non è da scartare …. no ?