Robert Castrucci propone due osservazioni interessanti al mio precedente post (Master in Social media per la comunicazione d’impresa): la prima riguarda l’articolazione in moduli; la seconda l’importanza della comunicazione organizzativa.
In merito all’andamento del programma del master, finora ho immaginato essenzialmente due percorsi paralleli: la comunicazione da un lato e i social media dall’altro. Devo ancora capire dove i due percorsi possano intrecciarsi, perché non vorrei cadere nell’errore di separare le due cose e sostenere la tesi: da un parte c’è il vecchio e dall’altra c’è il nuovo che avanza. Innanzitutto vorrei che il corso fosse fortemente ancorato alla realtà perché i ragazzi faranno uno stage in aziende e dovrebbero essere in grado di individuare le opportunità per inserire i social media (laddove sono utili o necessari ovviamente) in pratiche consolidate. In secondo luogo, è inevitabile che più approcci convivano e quindi che, nella maggior parte dei casi, sia necessario lavorare con flessibilità passando dalla tradizione all’innovazione e tornando indietro.
In merito alla comunicazione interna, mi sono abituato a considerarla una specie di parente povero della comunicazione d’impresa. Palleggiata tra la divisione del personale e le relazioni esterne, nella maggior parte delle aziende ha un ruolo marginale e di facciata. Newsletter, eventi aziendali, intranet sono costruite con un approccio top down e hanno poco a che vedere con la collaborazione, la condivisione di conoscenza. Forse il percorso sulla comunicazione potrebbe, per una volta, partire dalla comunicazione interna, invece che da quella di marketing. Potrebbe, in altri termini, partire dall’azienda e procedere progressivamente verso l’esterno.
Che ne dite?
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2 Responses
Lascio un mio modesto parere sull’argomento. Credo che l’idea di partitre dalla comunicazione interna per poi spostarsi verso l’esterno potrebbe essere un metodo corretto per presentare l’argomento. Questo alla luce del fatto che quando si parla di comunicazione interna d’impresa sarebbe opportuno sottolineare che le” informazioni” che generano la comunicazioni sono molteplici e si differenziano notevolmente da azienda ad azienda. Informazioni diverse pressuppongono quindi infrastrutture diverse. Dalla mia breve esperienza universitaria e da qualche stage sul campo potrei consigliarti di partire proprio dalla situazione attuale all’interno delle aziende, portando magari qualche esperienza diretta, rappresentativa sia della categoria dirigenziale che di quella dei dipendenti. Da li si potrebbe partire per una valutazione delle possibilità che offrono i nuovi media, i modi e i tempi d’inserimento del nuovo modo di gestire l’informazione. Questo tipo di percorso agevolerebbe anche l’esperienza degli studenti nel periodo formativo in azienda come hai giustamente sottolineato anche tu.
In ogni caso dovrei avere un pò di materiale che forse si focalizza maggiormente sugli aspetti tecnici (proviene dai miei studi iningegneria gestionale:-) ) ma che in ogni caso potrebbe esserti utile. Se ti interessa, sono qui.
Ciao
Sacha, grazie del contributo: certo che mi interessa il tuo contributo e il materiale che hai a disposizione. Sto pensando di mettere su un wiki dove raccogliere contenuti sull’argomento. Nicola