Il mio wavecamp: un raccontino fotografico

Partiamo con Gianluca Magalotti da Roma alla volta di Firenze per partecipare al WaveCamp: dopo varie fermate per soddisfare il fabbisogno di nicotina di Gianluca arriviamo in un luogo arso dal sole con una temperatura che sfiora i 40 grandi e la totale assenza di vento.
Con spirito di abnegazione, ci registriamo e recuperiamo i nostri gadget: maglietta, spillette, voucher per accedere gratuitamente a Fon, chiavetta Usb e così di seguito. C’è il solito giro di socializzazione, ma visto che tutti grondano di sudore questa volta la circospezione nel contatto fisico è d’obbligo.
Ho portato con me la telecamera come al solito, ma fa troppo caldo per costruire una puntata, allora decido di registrare gli interventi che mi interessano personalmente di più: Luca Mascaro (users on social networks), Manlio Mallia e Leonardo Chiariglione (peccato che quest’ultimo sia stato interrotto sul più bello per via dell’inizio delle attività canore sul palco principale). Ascolto anche il talk di Stefano Quintarelli, ma non tiro fuori la telecamera perché so che non ama essere videoripreso. Ovviamente non sono il solo munito di apparecchi video: ci sono i professionisti di intoscana.it che hanno portato apparecchiature per migliaia di euro, Robin Good con il suo zaino autocostruito sempre più ricco di gadget e molta gente con apparecchi fotografici più o meno impegnativi. Pseudotecnico è sicuramente quello che ce l’ha più lungo… è così lungo che lo deve tenere appeso al collo!

Elena arriva accompagnata dal suo cavaliere, che – a dispetto delle sue previsioni – sembra apprezzare l’ambiente, probabilmente per la presenza dei tanti gadget elettronici sparsi in giro. Arriva anche Alessio Jacona, che per paura di prendere freddo (Firenze è comunque a nord di Roma) si è messo la felpetta con le maniche lunghe.

Si mangia un panino al bar, si fanno le solite chiacchiere: ci intratteniamo soprattutto con Luca Mascaro e Andreas Zumthor per pianificare le attività che stiamo facendo insieme.

Commentiamo la mise sexy di Feba che ci regala una vertiginosa minigonna con tanto di tacco alto e braccialettino alla caviglia.

Poi, quando finalmente ha cominciato a rinfrescare e arriva la folla per il concerto, io e Gianluca ci rimettiamo in macchina per tornare a Roma. Insomma: con un clima più mite sarebbe stato un barcamp più piacevole, ma valeva comunque la pena esserci 🙂

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5 Responses

  1. sei un infamone. Anzi, lo siete tutti : )

    nessuno di voi dice che quella era semplicemente una maglietta a maniche lunghe (non una felpa!), che sono venuto in moto da roma e che serviva a proteggermi dal sole perché la giacca con le protezioni era impossibile da indossare visto il caldo…

    Siete tutti bravi a sparare sula croce rossa ; )