Netwo incontra Tiscali: aioooo!

Oggi gita in Sardegna con una manciata di blogger italiani per visitare Tiscali. Ci sono volti noti (Andrea Beggi, Luca Conti, Lele Dainesi, Mafe De Baggis, Alberto D’Ottavi, Luca Mascaro, Emanuele Quintarelli, Lorenzo Viscanti, Stefano Vitta) e persone che vedo per la prima volta (Mario Bellina, Vincenzo Cosenza, Angelo di Veroli, Daniele Vietri). A Cagliari, ci accolgono l’amministratore delegato Mario Mariani con alcuni collaboratori (ho raccolto i biglietti da visita di Klaus Ludemann e Franco Saiu).
La mattinata va via in una presentazione dell’amministratore delegato, che racconta la storia dell’azienda e fornisce un po’ di dati sul posizionamento e la strategia. Quindi tutti i partecipanti si presentano, raccontando chi sono e cosa fanno. La discussione verte inevitabilmente sulla qualità dei customer care del settore telefonia e Internet: Mariani giura che Tiscali si posiziona in modo eccellente rispetto ai propri concorrenti perché ha fatto degli investimenti in quest’area puntando sulla soddisfazione del cliente piuttosto che sul contenimento dei costi.
Dopo pranzo, è il turno di Klaus Ludemann (direttore media e Vas) che ci racconta l’area del sito dedicata ai contenuti prodotti dalla redazione interna: la presenza di un piano editoriale originale (invece dell’uso di contenuti acquistati all’esterno) consente all’azienda di generare molto traffico e di tenere alto il costo dei banner venduti dalla concessionaria. L’area media genera il 6% del fatturato di Tiscali. In generale, viene sottolineato l’intervento umano come fattore differenziante rispetto ai concorrenti: su questo concetto, infatti, torna anche Franco Saiu (responsabile della community) che illustra come tutti i blog aperti sulla piattaforma di Tiscali siano verificati manualmente e siano valorizzati quelli con i contenuti migliori.
Le presentazioni sono forse un po’ troppo lunghe, ma alla fine inizia una discussione. Tra i presenti c’è disappunto: c’è chi ritiene che Tiscali non abbia presentato nulla di particolarmente innovativo. Per certi aspetti è vero: dal punto di vista tecnologico non c’è nulla di nuovo, ma da quello che capisco l’obiettivo dell’azienda è rendere utilizzabili i servizi basati sui social software (blogging, sharing di fotografie e video) al maggior numero di utenti “normali”. Non sono proprio convinto: mi sembra che bloggare, condividere fotografie e video non sia più un’attività di nicchia neanche in Italia, ma forse sbaglio. E se anche fosse così, il secondo mercato di riferimento di Tiscali è la Gran Bretagna, dove le cose dovrebbero andare molto diversamente.
Intervengo cercando di spostare la discussione su un piano meno “operativo”: mi interessa capire quale sia la visione strategica dell’azienda che porta alla decisione di adottare un sistema di single sign-on e di introdurre funzionalità sociali o migliorare quelle esistenti. Mentre parlo, però, vengo interrotto in modo scortese da Lele, che è un ragazzo pieno di qualità, ma a volte esagera con la sua incontinenza verbale. Sono talmente sconcertato, che preferisco uscire a fare due passi e un paio di telefonate.
La giornata si conclude con una demo dell’IpTv. La user experience mi sembra piuttosto buona, ma non riesco a considerare appetibile più di tanto la distribuzione tramite Ip di contenuti televisivi. C’è da dire che sono un telespettatore più che distratto: meno Tv vedo e meglio mi sento. Considererei appetibile il set-top box se mi permettesse di attaccare una videocamera o una fotocamera, caricare tutto il mio materiale in remoto e poterlo condividere con amici e parenti che hanno lo stesso apparecchio (il concetto dovrebbe essere lo stesso delle stampanti a cui puoi attaccare direttamente le fotocamere). Quando l’ho detto a Mariani, ha storto un po’ il naso: se non ho capito male, il set-top box di Tiscali deve essere un walled garden altrimenti non è possibile avere i contenuti dai network televisivi e dalle major. Mi sembra abbastanza probabile che sia un modello destinato a durare fin quando le aziende non saranno costrette ad adottare delle forme meno punitive e limitanti nei confronti dei clienti, come sta accadendo con la musica, dove i Drm stanno progressivamente scomparendo.
Non c’è molto tempo per discuterne, perché si è fatto tardi. Ci rimettiamo in pulmino e torniamo in aeroporto. E’ stata una giornata interessante e ricca di spunti di riflessione: non posso che ringraziare Tiscali per l’ospitalità e il direttorio di Netwo per il coinvolgimento.

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