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Lo Skypephone e Tre: cattivo marketing e comunicazioni allo sbaraglio

Tre e Skype si mettono insieme per confezionare un cellulare che, oltre ai normali servizi radiomobili, permette di accedere al network Skype per chiamate e chat. In breve tempo si scatena la polemica: pare che l’offerta sia poco chiara e che nasconda qualche tranello. Almeno così sostiene Francesco Minciotti nel suo post Skype e 3: la disonestà fatta operatore. Mentre scrivo questo post, come descrive bene anche Luca Conti, il post di Francesco è stato ripreso da decine di altri blogger e compare al secondo posto quando si cerca Skypephone con Google.
La vicenda si presta ad alcune considerazioni. La prima riguarda la fiducia: non ho approfondito le testi di Francesco e non so se abbia ragione o meno, ma la maggior parte di quelli che lo hanno linkato ha dato per scontato che ci fosse la fregatura e che l’offerta di Tre nascondesse dei tranelli. Come dare loro torto? Gli operatori mobili ci hanno abituato a offerte che reclamizzano vantaggi mirabolanti e nascondono svantaggi che spesso sono assai superiori. E’ legittimo che vi sia diffidenza da parte dei consumatori e che, di fronte a qualcosa che appare poco chiari, si pensi subito male.
La seconda considerazione riguarda il target. Chi può essere interessato a un’offerta che permette di accedere al network Skype? Per esempio, io ho oltre cento contatti: l’offerta potrebbe essere molto appetibile. E come me tante altre persone che usano la Rete senza particolari inibizioni e che ormai sono abituate a cercare informazioni online e a non fidarsi dei venditori. La tattica del corpo 7 non funziona: tanto quello che non mi dice Tre nel sito, me lo dice qualcun altro, per esempio Francesco, magari interpretandolo a modo suo. Quindi, nascondere, offuscare, omettere è un atteggiamento un po’ idiota.
La terza considerazione riguarda il fatto che, mentre le relazioni esterne dell’azienda non comunicano, un dipende con un blog prende le difese dell’azienda. Si tratta di Massimo Cavazzini che il 2 novembre aveva già dedicato un post al prodotto della sua azienda e che lascia un commento maldestro nel blog di Francesco in cui esordisce così: “Francesco, hai scritto una marea di cazzate. Oh, ma proprio tante eh, non una sola: mai viste tante cose sbagliate in un unico post. L’unica cosa che può giustificarlo è la malafede, perchè da sola l’ingoranza non sarebbe bastata a scrivere così tante bufale.”
Che dire? Tre una qualche riflessione su questa vicenda la dovrebbe fare: un ventaglio di offerte complicate che alimentano la diffidenza del consumatore, una carente valutazione del target e una comunicazione allo sbaraglio non mi sembrano un bello scenario. E qualche riflessione la dovrebbe fare pure Skype, che normalmente comunica molto bene e che, in questa occasione, tace, rinviano al sito di Tre per qualsiasi informazioni sulle tariffe.
Ultima nota. Come andrà a finire? Tre comunicherà con Francesco o incaricherà uno studio legale di occuparsi della faccenda? E inoltre, cosa accadrà a Massimo, che, dopo aver dichiarato di essere un dipendente di Tre, lascia commenti pieni di parolacce per difedendere la sua azienda?

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