Considerazioni sul caso di Luca Luciani

Il precedente post con il video di Luca Luciani ha ricevuto una quantità assolutamente inaspettata di attenzione e di commenti, il che – data la natura di questo blog – va molto oltre le intezioni dell’autore. La storia si presenta a varie considerazioni dal punto di vista della comunicazione. Tra queste:

1.
L’episodio mostra che non esistono confini aziendali invalicabili e che le organizzazioni sono porose al di là di qualsiasi desiderio di chiusura del management. Mi ricordo ai tempi dello smembramento di Blu, quando comparve in rete un sito (se non ricordo male Blu Eyes) fatto da un dipendente in incognito e che raccontava tutte le trattative per filo e per segno: ci hanno messo un bel po’ per capire di chi si trattava, ma nel frattempo quella era diventata una delle fonti di informazione di riferimento della stampa sulla vicenda della gara Umts. Certo la situazione in Telecom Italia non è delle più rosee e mi immagino i giramenti di palle dei dipendenti per anni e anni di continue ristrutturazioni. Gli episodi come il video di Luciani trovano terreno fertile in un clima in cui manager e azionisti sono percepiti come sanguisughe il cui unico obiettivo è spolpare l’azienda finché resiste. Insomma, il problema è che le aziende tendono a dilatare i pori proprio quanto i manuali di comunicazione dicono che dovrebbero non farlo.

2.
Ovviamente la censura fatta sul video di youtube non serve a niente (anzi a gnente 😉 ), perché il filmatino è ricomparso nel giro di poco. Fossi stato in Luciani ne avrei girato uno prendendomi in giro da solo, magari con in testa una bella feluca. Invece, il tentativo di copertura finisce per confermare l’immagine di arroganza del personaggio (e sottolineo immagine, giacché io non l’ho mai incontrato quindi non ho idea di come sia di persona).

3.
Da quello che leggo negli ultimi commenti al mio post, c’è chi sostiene che il video sia stato messo in Rete ad arte per screditare Luciani che – a quanto si dice – non naviga in buone acque dopo l’arrivo di Bernabè. In altri termini, lo sputtanamento dentro e fuori dell’azienda potrebbe essere un metodo di fare spoil del nuovo vertice aziendale: questa potrebbe essere una novità. Capace che tra qualche tempo, l’azienda decida di licenziarti mettendo un video su YouTube e mandandoti il link 🙂

Che altro possiamo aggiungere?

UPDATE: Stefano aggiunge questo divertente fotomontaggio 🙂
luca_napoletone.jpg

9 Responses

  1. Ho letto *tutti* i commenti del post precedente, quello con il video, e devo dire che quasi ogni cosa s’è già detta. In particolare è sostanziale notare come, effettivameante, lo strapotere del cosidetto Web 2.0 sui media tradizionali sia diventato assolutamente d’impatto, ingombrante, non più ignorabile. (nonostante io ritenga il Web 2.0 la morte sintomatica dello stesso strumento-Web, ma io sono un caso a parte, limite, cercate di comprendermi, io sono tra quelli che ritengono la libertà d’espressione, al giorno d’oggi, come un gigantesco ostacolo alla verità, quindi figuriamoci cosa posso pensare della libertà d’accesso al Web… )

    Ad ogni modo.
    Qualcosa che non s’è detto, o s’è detto molto poco, è che a parte la topica imbarazzante (ma è pur sempre vero che il signor Luciani non si occupa di storia e che quindi, proprio come a un calciatore non è minimamente richiesto di saper parlare l’italiano, per lui non è strettamente necessario sapere date e luoghi di avvenimenti storici), a parte la topica, dicevo, io punterei molto di più il dito sul linguaggio che il signor Luciani adopera, sull’aspetto della sua figura, sul meccanismo di persuasione sclto che è precisamente quello che la televisione di oggi adopera per entrare, anzi irrompere, nei salotti della gente. Nel discorso del signor Luciani c’è tutta la spocchia del “tronismo” à la De Filippi, c’è tutta l’irruenza, il pressapochismo e il linguaggio delle tribune elettorali, dei “processi di biscardi”, delle beghe da reality show: c’è, insomma, tutto, precisamente tutto, del linguaggio mediatico televisivo d’oggigiorno.

    Notare come questo “Nulla” attecchisca a più e più livelli – quindi dai ragazzini che mettono lucchetti a ponte milvio agli altissimi manager delle più importanti aziende italiane a livello mondiale – mi fa molta più impressione di una topica storica. (andavo talmente male a scuola che non solo la mia ex prof di lettere oggi si butterebbe dal balcone se mi sapesse giornalista, scrittore e autore televisivo, ma potrebbe tranquillamente rinfacciarmi quante e quali topiche prendessi io stesso prima, durante e dopo le interrogazioni)

    Grazie per le riflessioni.
    [Ste]

  2. Ricollegandomi al punto 3 se fosse tutto vero allora bisogna intendere che il “nuovo” menagement (ammesso e non concesso che nel nostro paese esista qualcosa di nuovo) sarà sicuramente piu’ in gamba di quello vecchio…..

  3. Ho lavorato come collaboratore in più occasioni, tra il 1994 e il 2004, in Telecom e in TIM in svariati ruoli: da installatore di apparati di rete a responsabile tecnico di un CED (Centro Elaborazione Dati), passando per programmatore e amministratore di basi dati.
    Ero nel CED di un ufficio chiave al tempo della fusione Telecom-STET, e i supermanager che vedevo quotidianamente erano tutti sputati al Nostro Eroe, giovani e meno giovani rampanti, il cui tratto distintivo era l’arroganza più che la competenza, pronti a sparare sentenze inappellabili su ciò che non sapevano.
    Forse lo stanno silurando, ma in una azienda i cui manager sono cresciuti alla scuola di Vanna Marchi non mancherà adeguato rimpiazzo.

  4. Riguardo al punto 3, Nicola, secondo me sei fuori strada. Io credo di più a un quadro esasperato, uno dei veri competenti che tiene in piedi aziende come Telecom, scandalizzato oltre ogni limite da quello che aveva visto, che ha fatto partire il leak originale. Poi, ti posso assicurare (capiscimi…) che la riproposizione dopo la prima rimozione su YouTube è stato un atto spontaneo contro un pessimo tentativo di censura.

    Già abbiamo questi manager; per favore, non massacriamoci di dietrologia, altrimenti tanto vale dire che questo è viral marketing per il film di Virzì.

    Invece, forse qualcuno ancora spontaneamente si indigna. E nemmeno Stefano ci prende molto nel suo commento, secondo me. Stai guardando la pagliuzza, e non la trave: la topica nozionistica è solo un aspetto del delirio di arroganza di una persona che prende in quadruplo di un top manager american0. Ci si aspetterebbe pari capacità.

  5. Caro Kling, ma quale quadro esasperato scandalizzato ??
    E’ l’episodio di una guerra senza quartiere ormai che si combatte direi per bande, dentro telecom, con la vecchia guardia (e i suoi privilegi) arroccata contro quella che spero sarà la sforbiciata definitiva che dovrà essere operata dal Dr. Bernabè (uso il Dr. perchè ne ho alta considerazione, come infatti già tifavo per lui ai tempi dei famosi capitani coraggiosi “a debito”).
    Luciani, come molti, troppi dirigenti di questa povera azienda, è uno che si imbeve di paroloni, di slogan, salvo un fare un emerito ca**o e far lavorare gli altri per lui.
    Se la gente sapesse sul serio a che livello di demotivazione stanno intere aree dell’azienda, forse capirebbe che tutti i disservizi e la scarsa qualità del servizio, da tutto dipendono meno che dagli operatori, dai tecnici, ecc.
    Semmai la mia paura è che ora Luciani faccia da capro espiatorio per tutti, ecco, sarebbe proprio la soluzione peggiore …..

  6. Gentile Dipendente, di Telecom sa meglio lei. Se avrà la cortesia di rileggere ciò che ho scritto, capirà che ho motivate ragioni per sapere che ciò che è accaduto su YouTube non era (non è) orchestrato da nessuno. Mi spiace che in Telecom ci sia la guerra, le garantisco che molti dei post e commenti che vede non ne fanno parte. Capisco la sua partecipazione emotiva, ma mi creda: al di là del leak originario, che non so da dove venga e da chi, tutto il resto è accaduto spontaneamente. C’è un mondo, fuori da Telecom, dove certi personaggi sembrano come sembrano a voi dentro, senza che si debba parteggiare per nessuno. Se poi preferisce pensare al complotto, faccia pure, ma temo che allora abbia assorbito un po’ troppo di quegli stilemi di pensiero che sembra respingere.

  7. Caro Kling (credo posso darti del tu, non ti offenderai), vedo che nonostante il mio italiano (credo) sia assai migliore di “più bella che esiste”, continuiamo a non capirci.
    Non metto in dubbio anzi sono assai felice che la libertà della rete abbia fatto strame (eh sì, mi permetto la divagazione poetica) del maldestro tentativo di censura di chi non conosce per esempio keepvid.com, insomma era banalmente scontato che il video sarebbe prontamente ricicciato come un serpente dalle mille teste.
    Io mi permettevo, “dall’alto” di alcuni precedenti che ovviamente non si conoscono fuori telecom, di ipotizzare un complotto ai danni del napoletone de noantri, questo, si badi bene lo ripeto, fino alla messa in rete del video.
    Quello che è venuto dopo la maldestra censura, ormai è storia.
    E dire che io ho assorbito certi schemi mentali, ehm, caro Kling, si vede che proprio non mi conosci ……
    Un saluto …..

  8. Ammetto di non conoscerti, e quasi me ne dispiace, visto che mi sembri persona ragionevole, e quindi rara. Sono felice di saperti refrattario ai rimbambimenti che tanto fanno moda (in senso statistico puro). Perciò, siamo d’accordo su tutta la parte “post leak”: la rete ha reagito autonomamente. Mi preme che sia chiaro, perché di ipotesi di complotto (altre) non abbiamo bisogno, e già in rete si legge diversamente.

    La differenza sta nella valutazione del leak. Beh, se chi ha fatto sta cosa ha saputo prevedere tutto, cioè azione, reazione della sua azienda, reazione alla reazione, allora è un genio del management e della comunicazione, e per carità, Telecom diamo da gestirla a lui, però, che di menti lucide così non è che ne abbiamo molte. Un po’ bastarda, ma lucida.

    Resto della mia: questo è il gesto di qualcuno, magari un po’ in alto (abbastanza per avere accesso ai “dati”), esasperato da una situazione (come lei), che di fronte al pupo incazzato e successivi argomenti, ha perso la pazienza e ha usato l’ultima arma che poteva immaginare: il web-sputtanamento.

    Se questa è una manovra di guerra fra manager, quanto ben di dio di risorse e testosterone sprecato… Ma dei manager (italiani) io non ho opinione così alta da pensarli capaci di tanto acume, ecco tutto.

    Un saluto, con tutta la simpatia e comprensione di cui sono capace. Resisti, se ce la fai.