L’organizzazione del Working Capital Camp di Catania, mi ha portato nella città già due volte: la prima trasferta è stata una toccata e fuga di un giorno, la seconda invece è durata due giorni e mi ha dato la possibilità di apprezzare un po’ meglio i posti e le persone. Condivido qualche appunto di viaggio, partendo da WindJet, che ho usato in entrambe le occasioni e che non userò più: basta un episodio per mettere la croce su questo vettore. Giovedì sarei dovuto partire alle 8:30 da Fiumicino; la sera mi arriva un sms che mi annuncia un ritardo di due ore, mi rassegno quindi a spostare parte degli appuntamenti che avevo già preso. Arrivato in aeroporto, mi dicono che il volo non è più Roma Catania, ma è diventato Roma Palermo Catania con arrivo alle 13:00 passate. Rinuncio e compro un biglietto di Blu Express, con il risultato di aver buttato mezza giornata e di dover sopportare la procedura di rimborso che è ovviamente tutta rigorosamente offline.
Catania è una città particolare: bella con i suoi palazzi in pietra lavica e l’architettura barocca. Parte del fascino sta sicuramente anche nella sensazione di precarietà e trasandatezza che trasmette: salvo alcuni edifici, infatti, è tutto diroccato, cadente, disordinato. Come in molte città del sud, ignorare le regole è paradossalmente la regola: e che ci vuoi fare, da noi è così, qui si usa così.
A fronte di una situazione un po’ sconfortante, sono rimasto sorpreso di trovare persone piene di energia e voglia di fare. Una contraddizione? In realtà no, perché è una voglia di fare consapevole del contesto, che non si illude di cambiare il mondo: è il desiderio di chi vuole costruirsi da solo una strada da percorrere e che, pur accettando dei compromessi, cerca di affrancarsene. Questa è l’impressione che ho avuto a pelle, ma forse è solo una lettura ottimista di quello che ho visto in poche ore di permanenza. Forse, io sono venuto in contatto con una porzione troppo piccola e troppo omogenea di entusiasti che non si arrendono.
Ritornando alle cose pratiche. A Catania c’è una tradizione di carne arrosto, soprattutto cavallo. Da quello che ho capito, il posto migliore dove farsi una grigliata è il fortino (ossia il Castello Ursino), dove ci sono vari locali. Io ho mangiato anche alla Cantina del sole, che è a quattro passi dal monastero dei Benedettini e che fa anche un buono stocco (ossia un baccalà in umido con patate e olive).
In questa occasione ho dormito all’hotel Savona, che ho trovato su Booking.com. Si tratta di un tre stelle a due passi dalla piazza del Duomo: piuttosto economico (80 euro per la doppia uso singolo), ma anche un po’ triste per via degli arredi e delle luci basse. Senza considerare che la maggior parte delle camere affaccia direttamente su una delle strade più trafficate della città , per cui se si vuole una camera tranquilla occorre accontentarsi di un affaccio su un muro (nel senso che, aperta la finestra, a trenta centimetri c’è un muro). Penso che per la stessa cifra, a Catania, si possa trovare sicuramente di meglio: magari un bel bed & breakfast. Se qualcuno ha da darmi consigli per le prossime trasferte, sono in ascolto.
Ultima nota sui taxi. Mettetevi l’animo in pace: essere fregati è quasi una certezza e l’uso del tassametro è un optional. Dall’aeroporto al centro ci vogliono intorno ai 20 euro, quindi meglio concordare in anticipo una tariffa. Da quello che ho capito, ci sarebbe anche una tariffa standard a 18 euro, ma occorre telefonare e prenotare un taxi per ottenerla.
4 Responses
Ho l’impressione che dovresti tornare con altre persone, Nicola. A me è dispiaciuto non poterti incontrare (varie cose non previste), ma Catania è molto, molto di più. Moltissimi sono i suoi difetti, moltissime le cose che non vanno. Ma c’è molto di più. E per un bed&breakfast la prossima volta chiedi a me: saprò consigliarti.
p.s. anche per il cibo. Dal mio punto di vista c’è molto di meglio che la carne di cavallo ‘o furtinu (pronuncia catanese).
🙂
Antonio
Eh si, sono un entusiasta che non molla 😉 Anche se numericamente siamo pochi, credo che incontrerai molte altre persone così. Ti prometto che io stesso te ne farò conoscere altre.
E se è vero, come si dice, che l’ottimismo è contagioso, speriamo che questo gruppo possa estendersi il più possibile!
Alla prox.
A.
@Antonio Consoli. Attendo suggerimenti 🙂
Per restare in zona centrale, Palazzo Manganelli (http://www.manganellipalace.it) per molto meno di quella cifra ti offre una sistemazione degna di un 4 stelle. prova.
ciao, M