Sabato sono stato al barcamp di Palazzo Vecchio, organizzato da Giuliano da Empoli – neoassessore alla cultura del comune di Firenze – come primo atto pubblico del suo mandato. La giornata si è svolta nel Salone dei Cinquecento. Basta questo a plaudire all’iniziativa:
- quel salone infatti fu voluto da Girolamo Savonarola per riunire il maggior consiglio, formato da cinquecento cittadini, il cui obiettivo era distribuire il potere decisionale sulla popolazione;
- il barcamp porta con se una cultura della condivisione del sapere, delle sorgenti aperte, del creative commons, della neutralità delle reti che ha prodotto Internet e in pochi decenni ha profondamente cambiato il modo con cui guardiamo il mondo.
Basta questo a rendere superflue le polemiche sulle sbavature della mattina, che è stata un po’ caotica per la presenza di un po’ di persone che erano venute più per vedere e farsi vedere che non per partecipare. La prossima volta, l’organizzazione – ricca di questa prima esperienza – sarà più consapevole di cosa significa costruire un evento che richiede una certa quota di caoticità per riuscire 🙂
Ciò che importa è che, come dice Luca:
Intanto abbiamo visto un gesto. Il gesto di una politica che vuole cambiare il mondo. E per farlo ascolta e partecipa al fermento di idee che le persone aperte alla condivisione sanno raccontare.
Al barcamp di Palazzo Vecchio ha partecipato anche Ludovica, qui ritratta da Luca Sartoni: