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Una manifestazione grottesca

Non c’era il milione di manifestanti sventolato da Verdini ieri a Roma per partecipare al corteo del Pdl. E quindi Gasparri dichiara che la Questura di Roma (noto covo di bolscevichi) è poco credibile quando dichiara che in piazza San Giovanni c’erano 150.000 persone. Il fatto è che in quella piazza un milione di persone non c’entrano fisicamente; ce ne staranno forse 300.000 e ieri la piazza non era affatto gremita, come mostra questa fotografia pubblicata da Alessandro Gilioli. A sinistra l’ultimo primo maggio e a destra la manifestazione di ieri mentre parlava Berlusconi.

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D’altro canto, è evidente che anche gli organizzatori temevano, visto che hanno delimitato in modo molto preciso un’area piuttosto piccola con le bandiere e gli stand. Chi organizza eventi sa perfettamente che le dimensioni della location sono determinanti per comunicare l’idea di successo. Per esempio, se il mio obiettivo è portare a un evento 100 persone, allora devo prendere un posto che ne contiene 80 così alla fine potrò dire: «accidenti, proprio non me l’aspettavo un successo del genere, altrimenti avremmo scelto una location più capiente».
Se, a Roma, si pensa di fare una manifestazione da un milione di persone non si va a Piazza San Giovanni, ma al Circo Massimo (vi ricordate lo scudetto della Roma?). Quando fecero la giornata mondiale della gioventù durante il Giubileo del 2000, andarono addirittura fuori Roma, perché era impossibile far arrivare dentro la città tutti quei pullman.

Perché è importante questo punto? Lo spiega bene Alessandro nel suo post:

Berlusconi conosce benissimo il meccanismo del bandwagoning, perché lo applica dai tempi in cui si faceva fare i sondaggi farlocchi da Gianni Pilo: fai credere di avere tanti consensi, e i tuoi consensi cresceranno davvero.
Ed è qui che il meccanismo va rotto. Spaccando la rappresentazione, facendo irrompere la realtà.
Perché, certo, in democrazia contano solo le urne. Ma è proprio per gonfiare le urne che ieri hanno gonfiato i numeri.

Ciò detto, ci sono tre cose che mi hanno colpito della manifestazione di ieri. La prima è che era evidente che tutto era costruito per la televisione con delle trovate anche interessanti: la grande bandiera che serviva a dare l’impressione che il corteo fosse lunghissimo; la regia da Festival bar con le telecamere che volavano sulla testa dei manifestanti per dare l’impressione che fossero tantissimi; la musica da trasmissione della domenica pomeriggio. In altre epoche, la manifestazione l’avrebbero fatta direttamente a Cinecittà 😉

La seconda è questo striscione dove compare la foto di Paolo Borsellino. Diego Bianchi su Friendfeed dice che:

Era lo striscione d’apertura del corteo che veniva da Colli Albani. Ho notato subito il tarocco Borsellino e mi ci sono incagliato per parecchio tempo a fissarlo nel tentativo di capire il senso della cosa. Senso che v’assicuro, lì in strada, tra Bonino fotoritoccata da Marrazzo e slogan e cartelli contro i magistrati, non si capiva davvero. Per un momento ho pensato pure fosse un qualcosa contro il fratello. – diegobianchi

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Sinceramente lo trovo sconcertante, perché denota ignoranza e totale mancanza di senso civico. E’ noto a tutti (tranne a chi ha fatto lo striscione e lo ha portato alla manifestazione) che Borsellino fosse di destra e dovrebbe essere altrettanto noto a tutti (tranne a chi ha fatto lo striscione e lo ha portato alla manifestazione) che il giudice è stato ucciso dalla mafia perché era un servitore fedele dello Stato.

La terza cosa che mi ha colpito e con la quale si è raggiunto l’apice del grottesco è stato il momento liturgico della preghierina dei candidati governatori:

Su questa sono rimasto sinceramente senza parole.

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