Gianfranco Fini ha fatto un gran bel discorso a Mirabello, ricco di spinta ideale verso la democrazia, la libertà di espressione, la legalità che non è mai impunità, l’importanza della famiglia, il biasimo per la genuflessione a Gheddafi. Ne consiglio vivamente la visione:
Mi sembra di poter fare questa sintesi. Fini:
- fonda un nuovo partito e galvanizza i suoi con un discorso forte e pieno di spinta ideale fino a sostenere che Futuro e Libertà è il movimento che incarna il progetto del Popolo delle Libertà, mentre quello di Berlusconi è il partito del predellino, una Forza Italia con l’aggiunta di qualche colonnello infedele;
- dice di voler cambiare la legge elettorale e fa un mea culpa per aver contribuito al Porcellum. E’ l’unico punto su cui è disposto a fare un accordo ad ampio spettro e, d’altro canto, in queste circostanze, cambiare la legge elettorale è un modo per indebolire definitivamente il cavaliere. La legge attuale, infatti, favorisce le alleanze con l’obiettivo di accaparrarsi i premi di maggioranza; cambiando le regole del gioco, si potrebbe costringere Berlusconi a gareggiare da solo o a misurare la reale capacità dei candidati del Pdl di conquistarsi il consenso in seggi uninominali;
- offre a Berlusconi la possibilità di far sopravvivere l’attuale governo, garantendogli unicamente la sospensione dei processi con un lodo Alfano in versione costituzionale. Per il resto esclude altre alleanze e non potrebbe essere diversamente, dal momento che si candida a sostituire il cavaliere alla guida della destra;
- pur dichiarando la sua disponibilità a far proseguire l’attuale governo, chiarisce senza possibilità di equivoci che i rapporti con Berlusconi sono definitivamente chiusi e che non ha nessuna intenzione di aspettare l’estinzione per vecchiaia del concorrente;
- si candida a essere interlocutore privilegiato del Vaticano, parlando lungamente di famiglia e condannando la genuflessione di Berlusconi a Gheddafi.
Fini non è Martin Luther King né il Mahatma Gandhi, quindi dobbiamo essere ben consapevoli che tutto ciò che vi è di più ideale e visionario nel suo discorso è in qualche modo strumentale. Tuttavia, devo riconoscere che sentire certi argomenti – al netto del fatto che sono un progressista e non un conservatore – mi ha scaldato un po’ il cuore 🙂
Mi piacerebbe poter ascoltare un giorno parole così riuscendo a dare pieno credito a chi le pronuncia. A sinistra!