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Mario Rodriguez: gli effetti collaterali dell’estate 2010

Mario Rodriguez scrive una nota su Facebook dal titolo Estate 2010: effetti collaterali, che vi invito a leggere e commentare. Ne condivido un brano:

Le vere ragioni della crescita di sentimenti antipolitici sta nei comportamenti dei politici non nella malevolenza o nell’incultura dei cittadini.
Significativo che nessuno in queste settimane si sia reso conto che questa è la comunicazione (la narrazione se vogliamo essere chic) più importante che ha prodotto il ceto politico italiano nell’estate 2010.
Qualsiasi azienda attraversata da una crisi così profonda si porrebbe il problema di ridefinire la propria immagine, di ridarle credibilità, di ri-legittimare la sua ragione sociale. Ma i nostri politici non si vivono in termini di sistema. Ciascuno pensa per se e pensa di essere più furbo degli altri o di rafforzarsi delle debolezze altrui. Così in queste ore si sviluppa “vuoto politico”, quell’assenza di visioni e di credibili soluzioni che determinò il potere deflagrante di tangentopoli le cui conseguenze stiamo ancora pagando.
Stupisce che nessuno in queste settimane abbia avanzato una credibile proposta per fare ordine e pulizia nella vitale cerniera tra società e istituzioni che è rappresentate dalle forme organizzative delle rappresentanza, i partiti politici per intenderci. Basterebbe un messaggio semplice e credibile: abbiamo capito, bisogna cambiare e lo faremo facendo così, individuando bilanciamenti efficaci e chiamando in aiuto personalità davvero terze.
Per ri-legittimarsi pienamente agli occhi dei cittadini, i partiti politici devono proporsi di conquistare “almeno” la credibilità e la affidabilità che hanno le imprese! Non è possibile che si chiedano alle imprese regole di trasparenza e correttezza che non trovano equivalente nelle organizzazioni politiche (a partire dai bilanci certificati e dalla Consob). Ed è ancor meno accettabile che chi impone regole agli altri non se ne dia. I partiti sono componenti essenziali della governance democratica e come tali vanno sottoposti a regole, leggi e controlli. Bisognerà pure applicare la Costituzione anche in questo delicato settore!