Mario Rodriguez: Pd a lezione di Milliband

Mario Rodriguez mi segnala un suo editoriale pubblicato ieri sul quotidiano Europa. Ne condivido i contenuti senza riserve:

In queste ore il giovane Ed Miliband, oltre a confessare la difficoltà di crescere con un padre che non credeva alla via parlamentare al socialismo, ha dato una bella lezione di quello che può essere il linguaggio di un leader emergente (e, per ora, nella competizione interna) vincente: ottimismo, battersi per la mainstream majority, sfidare la saggezza convenzionale (il senso comune), parlare per la maggioranza, modellare il centrocampo della competizione politica («to shape the centre ground of politics»).
Emerge la capacità di parlare di grandi cose con le parole della vita di tutti i giorni senza connotazioni ideologiche (e anche senza battute in dialetto): famiglie forti, tempo per i bambini, spazi verdi, la vita della comunità, amore e solidarietà. E sorprende anche il coraggio di farlo in prima persona, parlando di sé: nella loro cultura politica è assodato che «you are the message».

One Response

  1. In realtà, io credo che le persone siano messaggi. E questo è ancor più vero per i personaggi pubblici: parole e comportamenti diventano, volontariamente o no, modalità di comunicazione e quindi modelli, esempi o comunque termini di paragone cui fare riferimento o da cui distinguersi.
    Ciò che ho particolarmente apprezzato del discorso di Milliband è una convincente autocritica sulla politica del suo partito. O meglio la capacità di andare oltre, prendendo coscienza che la situazione economica e sociale del suo Paese è cambiata e che la politica dei suoi predecessori ora non porterebbe alcun beneficio. Milliband sostiene che non bisogna avere paura di cambiare anche dall’interno perchè solo così si è in grado di entrare in sintonia con la gente e i suoi problemi. In questo ritengo anch’io che il ricambio generazionale nei posti di comando agevolerebbe di molto la crescita del paese.