Francesco Sullo: il rapporto tra investitore e imprenditore

Francesco Sullo scrive un bel post sul rapporto tra investitori e imprenditori (un modello per l’Italia):

La domanda è: perché gli investitori tengono così tanto al BP? Mica sono stupidi. E non sono neanche degli improvvisati. Ci deve essere una ragione. Fra l’altro non pensiate che solo i nostri investitori abbiano tale atteggiamento. A quanto mi risulta parlando con colleghi che hanno ricevuto fondi da altri angels, fanno la stessa cosa dPixel, Innogest e via dicendo. Dunque è il modus operandi standard in Italia. A discolpa dei nostri aggiungo che fino a solo qualche anno fa era molto diffuso anche qui negli States.
Ma torniamo alla domanda. Ci ho pensato a lungo e credo che dipenda da una diffidenza diffusa nei confronti dell’imprenditore, causata dal fatto che in Italia gli imprenditori non sono granché. E quando dico imprenditori non parlo di chi apre un supermercato, ma di chi crea innovazione, cioè di colui che qui negli Stati Uniti chiamano, con rispetto, entrepreneur.
Dicevo che da noi gli imprenditori non sono granché. Questo pensano gli angels ed hanno assolutamente ragione. Ma se è così — ed è così — allora perché investono?
Se guardo indietro a tutti gli errori che ho commesso non posso che riconoscermi nella schiera degli imprenditori fai da te, cioè di chi ha un’idea, monta un prototipo, cerca di farlo girare e tenta di convincere qualcuno a dargli i soldi per crescere. Ma non ha la minima idea di cosa voglia dire creare un’azienda, di cosa significhi farla funzionare e via dicendo. Questo era il mio caso. Questo è ancora il caso di molti. E non perché non avessimo letto tutto ciò che si poteva leggere su Internet al riguardo, semplicemente perché una cosa è leggere, una cosa è vivere.

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