Cito alcuni passaggi di un articolo di Paolo de Renzio pubblicato oggi su La Voce. L’argomento è la scarsa trasparenza dei conti pubblici italiani:
Dal 2006, l’International Budget Partnership pubblica ogni due anni l’Open Budget Index, un indice che classifica i paesi in base alla quantità e alla qualità delle informazioni rese disponibili al pubblico su vari aspetti dei conti pubblici e del bilancio dello Stato.
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I risultati dell’Obi per il 2010, che per la prima volta includono l’Italia, mostrano come soltanto venti dei novantaquattro paesi inclusi rendono pubblica una quantità di dati sufficienti affinché il pubblico possa farsi un’idea chiara della situazione finanziaria e delle politiche di bilancio del governo.
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L’Italia ottiene un punteggio di 58/100, uguale a quello del Portogallo, che ci colloca tra gli ultimi dei paesi Ocse e dietro a Sri Lanka, Peru e Mongolia.
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I problemi principali in Italia sono due. In primo luogo, la minore quantità di informazioni incluse in alcuni documenti, in particolare la proposta di legge finanziaria e di bilancio annuale inviata al Parlamento e il rapporto consuntivo di fine anno.
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In secondo luogo, vi sono i problemi legati ai ritardi nella pubblicazione dei documenti e alla loro scarsa leggibilità . Il “Bilancio in breveâ€, ad esempio, è un utile riassunto dei dati principali del bilancio redatto in un linguaggio più facilmente comprensibile ai non addetti ai lavori (che altrimenti dovrebbero spulciare e interpretare centinaia di pagine di dati). Però, viene normalmente pubblicato un paio di mesi dopo l’approvazione del bilancio in Parlamento, ovvero a giochi fatti.
2 Responses
Per non parlare di quelli pubblicati anni dopo, oppure di quelli a pagamento pubblicati dalla Commissione Europea