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Startup Weekend: un commento

L’avevo scritto per nòva 24, ma non ha trovato spazio nel numero oggi in edicola, quindi lo pubblico autarchicamente 😉

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Idea numero 1. Giuliano vuole realizzare Quick Jobs, un marketplace che permetta di far incontrare la domande e l’offerta di piccole attività lavorative, come andare a pagare la bolletta alla posta oppure verificare se in un negozio è stato esposto un certo prodotto. Idea numero 8. Claudio propone Barcode Battle, un gioco di ruolo per smartphone in cui le abilità, le armi e tutto ciò che serve al personaggio per diventare forte e battersi si acquisiscono scansionando i codici a barre di prodotti. E così di seguito fino ad arrivare alla diciottesima proposta di startup da avviare in un weekend. In sala ottanta persone, la maggior parte programmatori e designer, che alla fine scelgono nove idee e formano i gruppi di lavoro: l’obiettivo è raffinare il concetto, approfondirlo dal punto di vista del business, costruire un prototipo funzionante. Il tutto in meno di quarantotto ore.
Alla Startup Weekend l’enfasi non è sulle idee perché ognuno ha a disposizione solamente un minuto per esporre il proprio progetto e convincere gli altri. L’esperienza è tutta incentrata sull’esecuzione: sulla capacità di passare da un’ipotesi di lavoro a un prototipo che dimostra che l’idea è fattibile e che il gruppo di lavoro è in grado di realizzarla. E’ subito chiaro che le potenzialità commerciali del progetto sono considerate importanti ma non troppo, tanto che uno dei gruppi di lavoro si dedica alla realizzazione di un servizio no-profit che si chiama M’indigno.
Sabato mattina. I team si raccolgono attorno a tavoli rotondi nello spazio dell’Opificio Telecom a Roma e iniziano a lavorare, si discute di mercati di riferimento, si vagliano le opzioni tecnologiche e si cerca di capire cosa è realmente fattibile in un tempo così breve. Le persone si misurano con i vincoli imposti dall’iniziativa e con le proprie capacità; la maggior parte di loro si conosce per la prima volta quindi si cerca di capire chi fa cosa.
Nel giro di qualche ora, si accendono i computer e i partecipanti iniziano a svolgere i compiti che si sono assegnati. La maggior parte di loro sono tecnici e l’attenzione si sposta sulla realizzazione di un prototipo funzionante; l’approfondimento degli aspetti di business delle idee passa in secondo piano ed è un peccato.
Startup Weekend è un esercizio utilissimo perché costringe a concentrarsi su ciò che è possibile fare in poco tempo e con un limitato ventaglio di risorse e competenze a disposizione. Potrebbe essere una palestra migliore se al termine dell’evento, oltre al prototipo funzionante, fosse necessario presentare un modello di business e un business plan, che dimostrano la capacità del team di valutare le opportunità commerciali di quello che hanno realizzato.
Domenica, ore 17:00. Terzo classificato: Barcode Battle. Secondo classificato: M’indigno. Vincitore: Quick Jobs