Current Tv / Sky: nuovi documenti

Diciamolo subito: il pendolo propende chiaramente verso Current Tv. Oggi Tommaso Tessarolo ha pubblicato una tabella con i numeri di ascolto dei canali Sky dell’area intrattenimento (si tratta di una gif difficilmente legibile, per cui faccio la fatica di interpretarla e riportarla in una forma accessibile a tutti):

Ascolti Sky Intrattenimento

Canale1/5/2010 – 17/5/20111/1/2011 – 17/5/2011
Current3.1523.022
Fx3.2752.605
Arturo1.8101.810
Diva3.9963.289
E!3.3663.584
Fantasy2.3742.169
Gxt1.7491.752
La3251139
Lady Channel6.3326.079
Lei4.0804.686
Manga1.5901.601
You & Me1.0131.013
AXN Sci-Fi5.3735.375
Nuvolari3.4823.352

Insomma, la tabella dimostrerebbe che non c’è stato il calo degli ascolti di cui parla Sky Italia. Parallelamente, Current Tv ha emesso un comunicato stampa e allegato la corrispondenza intercorsa con Sky Italia:

Current non mente al suo pubblico e conferma: Sky ha deciso unilateralmente di cancellare il canale, senza nessun preavviso e senza nessuna ragione imputabile alle performance del canale.
Eccone la prova e ecco i fatti: con un fax inviato il 22 aprile 2011 a firma Tom Mockridge (come comprovabile dalla copia del fax in calce) viene comunicata a Current la cancellazione del canale senza alcuna possibilità di negoziazione e senza alcuna offerta di rinnovo.

Una decisione tanto perentoria da essere accompagnata soltanto dalle necessarie note relative al licenziamento dell’intero staff italiano.
Per protestare contro tale decisione il top management di Current, compresi i fondatori Al Gore e Joel Hyatt, sono riusciti a incontrare personalmente James Murdoch, figlio del presidente di News Corp. Rupert Murdoch, solo il 10 maggio a Los Angeles.
Il 13 maggio poi, la beffa: per coprire le reali intenzioni, Sky Italia invia la prima e unica offerta mai ricevuta da Current, pari a meno di 1/3 dell’attuale contratto in scadenza: 1 milione di license fee, la stessa cifra con cui avrebbero chiuso il canale. Una cifra cioè così bassa da non concedere alcuna possibilità di sopravvivenza e da rappresentare un insulto deliberato.

Ecco perchè il Ceo Tom Mockridge ieri ha cancellato le cifre dalla lettera del 13 maggio. Noi alleghiamo la stessa lettera ma con le cifre leggibili.
Infine un’ultima precisazione rispetto al milione all’anno di pubblicità contenuto nell’offerta: Current realizza già grazie al proprio lavoro ben oltre 1 milione d’introiti pubblicitari che guarda caso contribuiscono anche alle casse della concessionaria Sky Pubblicità.
Carte alla mano, qualcuno ha ancora dubbi sulla natura politica o commerciale di questa chiusura improvvisa di Current?
In questa spiacevole circostanza, Current vuole ringraziare ancora una volta il suo numeroso pubblico per la massiccia risposta e il commovente sostegno dimostrato.
Certi di poter contare su un ulteriore sforzo, invitiamo il pubblico a contattare il call center di Sky e a disdire l’abbonamento satellitare, qualora Sky non si decida ad avanzare una proposta economica accettabile per mantenere il canale e il suo staff in vita.

Insomma, da quello che sostiene Current: in prima battuta, Sky comunica la disdetta del contratto senza appello; poi fa un’offerta irricevibile (di forma ma non di sostanza).

Chiedo agli attori in causa: a) è utile avere i dati di ascolto dettagliati in formato aperto in modo che siano elaborabili. Capisco che la cosa è difficile da fare e che ci sono delle implicazioni legali, ma potete sempre mandarli a Wikileaks;-); b) si riesce a sapere quanto è stato offerto alle altre emittenti che fanno ascolti apragonabili o inferiori a Current?

17 Responses

  1. Nicola, premesso che mi auguro che la situazione si risolva a favore di Current, ho un osservazione da fare su questi dati che a mio avviso esposti così dicono ben poco e, anche se non sono in linea con quelli comunicati da Sky, potenzialmente potrebbero però contenere delle risposte. Mi spiego.

    Per poter dar valore a questi dati e capire se la scelta nei confronti di Current è una scelta strategica o meno, bisognerebbe sapere come Sky si è comportata (o si comporterà) anche nei confronti degli altri canali in perdita. Questo potrebbe far emergere se siamo di fronte ad un comportamento scorretto verso Current in modo esplicito o meno.

    Io ho fatto un esercizio banale banale: questi dati li ho riportati in un excel e trasformati in percentuali e valori pesati: Nuvolari per esempio ha avuto come Current una variazione di circa il 4% in perdita, e ha un incidenza sul totale dello share di circa il 7/8% (sempre come Current). Secondo questi dati ci dovremmo aspettare la chiusura anche di questo canale. La domanda quindi è: nei confronti di Nuvolari come si sono comportati? Che tipo di proposte gli hanno fatto?

    Lady Channel ha una perdita del 4% ma incide per il 15% dello share. A loro cosa hanno detto?

    FX e Diva per esempio hanno avuto una perdita del 18% e 20% (molto più importante di Current), e hanno un incidenza sullo share come quella di Current. Li hanno cancellati?

    Ti domando, da imprenditore: e se la scelta fosse strategica/finanziaria? E se avessero valutato più parametri e avessero deciso di spostare l’attenzione dei canali in perdita su quelli in crescita o similari? Non sarebbe un azione lecita e giustificata, visto che Sky è un azienda e non un benefattore?

    Fammi sapere che ne pensi.

    1. Da quello che dice Current, non c’è stata di fatto alcuna negoziazione, ma solo una comunicazione unilaterale. Il fax dice: «come ancitipato per telefono, confermiamo che a causa di consistenti tagli di budget, non siamo nella condizione di negoziare un nuovo contratto di trasporto (non so quale sia il termine tecnico in italiano, nda)…» E poi segue una proposta di indennizzo.
      Il 10 maggio c’è l’incontro e il 13 maggio segue una proposta di proseguimento a un prezzo non accettabile.

      Tutto quello che dici è assolutamente corretto: sarebbe necessario fare dei confronti con gli altri canali per capire quali sono le condizioni, ma qui entriamo nel merito di accordi commerciali privati e sicuramente coperti da accordi di riservatezza. Quindi è difficile pensare di avere novità su questo fronte.

      1. Ma infatti il punto sta proprio li: gli accordi commerciali e le decisioni strategiche. Sky potrebbe aver deciso anche d’istinto (e non voglio difendere sky, sto solo cercando di avere una visione esterna ai fatti) , d’intuito, alla roulette, ai dadi, all’estrazione casuale o finanziariamente e avrebbe a mio avviso sempre ragione: ha fatto un offerta e se questa non è sostenibile, si chiude. Poi sulla trasparenza, sulla modalità non posso che dire che in effetti poteva esser gestita meglio nei confronti di Current. Ma mi domando: perchè current non ha accettato magari trattando la possibilità di generare degli introiti da fonti aggiuntive, invece di dire che è impensabile e basta?

  2. Ma come mai te ne stai interessando tanto?

    Sky è libera di fare quello che vuole, no? In un mercato libero ci sta che ti cancellino. Possono andare sul digitale terreste, su internet.. dove vogliono.

    1. Stefano, secondo me dobbiamo fare attenzione a invocare sempre e comunque il libero mercato. Nel libero mercato vige la legge del più forte e di quello che ha più soldi.
      L’argomento del libero mercato è pericoloso. Grazie al libero mercato e alla libera scelta, si possono giustificare le peggiori nefandezze.

      1. Hate the game don’t hate the player.

        Parliamo allora volentieri di libero mercato, di libertà e di altre cose.
        Questa però mi sembra una vicenda normalissima.

  3. Va aggiunto il fatto che Al Gore ha “denunciato” una mossa politica voluta da Murdoch e operabile, evidentemente per condizioni contrattuali, solo in Italia, per via del presentatore che critica a causa dei suoi burrascosi trascorsi pregressi nell’emittente televisiva che gli ha fornito il benservito, Fox e lo stesso Murdoch. Evidentemente ritrovarselo nuovamente in “casa” dopo averlo licenziato una volta non gli fa particolarmente piacere. Certo è che se fosse vero, chiudere un canale per una diatriba di questo tipo, sarebbe fatto gravissimo.

  4. Sky, come anche Mediaset e la RAI, operano su concessione pubblica di radiofrequenze quindi possono fare quello che vogliono (nell’ambito del pluralismo dell’informazione) fino a un certo punto.
    Una cosa è escludere Current dalla piattaforma monopolista satellitare perché non efficiente (ipotesi sulla quale questi numeri gettano comunque ombre), un’altra è farlo per motivi politici o arbitrari, che – non a caso – Sky ha escluso categoricamente.

    certo potrebbe anche essere, come dice Fabio, che di fronte alla dimunzione del budget Sky abbia scelto di segare un canale intero (magari quello che entusiasma di meno) invece di penalizzarne 10.
    allora perché non dirlo chiaramente e invece parlare fin da subito di presunti bassi ascolti o accordi non raggiunti?

  5. Secondo me le censure sono diverse: se ti voglio chiudere, visto che sono un ente privato, ti saluto e basta, non ti propongo un nuovo contratto a due milioni di euro…

    1. E no… Così sarebbe stato plateale. Nessun monopolista si spinge a tanto, neanche SKY, gli hanno proposto una cifra irrisoria per una TV come Current, sicuri che non avrebbero accettato. Non esageriamo con l’ingenuità e la balla del libero mercato. Quest’ultimo in Italia non è mai esistito.

  6. Se fra tanti canali in “difficoltà” si decide di troncare l’unico che si occupa di argomenti delicati, e soprattutto si gestisce l’operazione in questo modo, vuol dire che dietro alla facciata della strategia aziendale c’è quella che a Roma chiamiamo “paraculite acuta”.

  7. ognuno tira l’acqua al suo mulino e quindi ognuno dice che la colpa è dell’altro. Penso sia semplicemente finito un “legame” tra i due ma comunque potranno fare a meno l’uno dell’altro

  8. a me sembra una banale questione di soldi, si parla di censura… ma che si tratti di una questione di soldi lo ha detto anche Fedele Confalonieri oggi nell’ambito di un convegno alla Iulm…

  9. Questa storia non mi convince per niente.
    Difficile non pensare che ci siano dietro interessi economici.
    Gore poteva sbarcare sul digitale terrestre free e dare davvero una tv libera ai cittadini.
    Non mi pare che finora lo abbia nemmeno lontanamente pensato.
    Ormai è diventato facile sollevare e manovrare la rete parlando di censura. Talmente facile che ci vuole pochissimo a confondersi le idee.
    Che poi, l’idea che l’informazione libera passi dalle mani degli americani non mi convince tanto, a pagamento per giunta. .

  10. ciao Nicola, sono d’accordo con chi parla di libero mercato, soprattutto quando si parla di grandi società come Sky e questioni che riguardano tante persone, in questo caso i telespettatori. se dietro c’è stata una manovra, avranno avuto i loro buoni motivi, non credo però a interessi politici nostrani, quanto piuttosto a una scelta economica basata su numeri poco soddisfacenti. troppa polemica e poi, da quanto ho letto su alcuni siti attendibili, la storia della grande protesta davanti ai cancelli a Rogoreto non è mica vera…