Il 31 dicembre 2011 è terminata la terza edizone del progetto Working Capital di Telecom Italia: per tre anni ne abbiamo gestito insieme con dPixel l’operatività facendo scouting sul territorio di progetti, organizzando eventi, curando la comunicazione online e occupandoci di tante altre cose che ne hanno decretato il successo.
Nel 2012, il progetto cambierà pelle e direzione aziendale portando con se un ricco bagaglio di esperienze e risultati: in tre anni, infatti, Working Capital ha contribuito in modo significato a promuovere l’idea che fare impresa sia un’alternativa concreta ai tradizionali percorsi professionali, che diventano ogni giorno meno appetibili soprattutto per i giovani più talentuosi. Molto meglio provare a fare qualcosa in completa autonomia, che passare da uno stage all’altro e da un contratto di collaborazione all’altro.
Telecom Italia ha messo a disposizione una significativa quantità di denaro sostenendo un gran numero di progetti soprattutto con borse di studio: alcune di queste iniziative stanno effettivamente crescendo e diventando imprese. Molte sono ancora al livello di ricerche universitarie, ma auspicabilmente cresceranno e troveranno la loro strada.
In chiusura di anno abbiamo chiesto di realizzare un’infografica che sintetizzasse i risultati del 2011. Poiché non abbiamo fatto a tempo a pubblicarla sul sito di Working Capital che nel frattempo è stato preso d’assalto dai tigrotti di Mompracem, la propongo qui integrandola con una sezione dedicata all’Elastic Team.
Quella del 2011 è stata un’edizione particolarmente impegnativa per noi, tant’è che tutte e otto le persone che hanno lavorato in Elastic nel corso dell’anno si sono trovate a contribuire al progetto in modo significativo. I risultati non sono mancati e noi abbiamo imparato moltissimo: siamo entrati in contatto con migliaia di ricercatori, abbiamo conosciuto di persona molte centinaia di innovatori che hanno partecipato ai sette eventi. E poi abbiamo avuto la fortuna di lavorare con tante persone di grande qualità , a partire da Carlo Fornaro, direttore della comunicazione di Telecom Italia, Salvo Mizzi, ideatore dell’iniziativa, Francesco Foscari, responsabile scrupoloso degli eventi, e Giovanni Iodice, che in tre anni è stato il vero motore del progetto riuscendo a superare le inevitabili secche in cui tutte le iniziative ambiziose si imbattono in una grande organizzazione. Tra manager, dipendenti, collaboratori, fornitori e partner sono talmente tanti che rischio di dimenticarne sicuramente molti, quindi non mi arrischio a fare una lista delle persone con cui abbiamo condiviso questa esperienza 🙂
Working Capital non è stato solamente un progetto di comunicazione di un cliente. E’ difficile non rimanere contagiati dalla voglia di fare impresa e nel corso dell’anno abbiamo fatto molti esperimenti in questa direzione con i miei colleghi di Elastic e un piccolo network di giovani talentuosi che ho avuto la fortuna di incontrare negli ultimi anni: laboratori interni sulle tecniche di progettazione di una startup, analisi di fattibilità , esplorazione approfondita di alcune aree di lavoro.
Personalmente, mi piace l’idea di far parte di una rete persone che si impegna duramente per raggiungere i propri obiettivi, che punta sul merito e si incazza e protesta quando il merito viene tradito, che si mette in gioco e rischia con l’idea di costruire cose nuove. E’ un’etica del fare e del rischiare di cui in Italia c’è molto bisogno e il tono di voce di chi la pratica spesso non riesce a soverchiare quello dei tanti cantori dell’innovazione in cerca di visibilità .
Da gennaio 2012, il team di Elastic ha iniziato a lavorare a Italian Founders, ma di questo parleremo nel prossimo post 😉
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