Recentemente – probabilmente complice, la proverbiale crisi di mezza età 😉 – ho comprato un activity tracker scegliendo un FitBit One. Si tratta di un aggeggetto che si tiene in tasca o attaccato alla cintura, che conta, passi, rampe di scale, chilometri calorie e via di seguito. La novità di questi device rispetto ai tradizionali contapassi è che si sincronizzano in modo molto semplice via bluethoot sia con il computer che con lo smartphone.
Ho scelto il FitBit perché non amo indossare braccialetti o altri ninnoli e questo ha escluso il più popolare e cool Nike FuelBand. Incuriosito ho fatto una rapida ricerca e ho scoperto che quello degli activity tracker sembra essere un settore in grande fermento: sia nuovi player che attori consolidati stanno immettendo sul mercato nuovi device (il costo si aggira tra i 100 e i 150 dollari). Le funzionalità e i sensori sono sempre più o meno gli stessi. Finora ho trovato:
- Nike Fuel Band: braccialetto molto cool, che funziona solo con iPhone ed è integrato con il servizio Nike +;
- Jawbone Up: braccialetto di cui si è parlato molto negli ultimi mesi e che verrà commercializzato nel corso del 2013;
- FitBit: vari tipi di device, sia da mettere in tasca che da indossare come braccialetto. Possono essere sincronizzati con iPhone, Android, Mac Os e Windows. La startup ha recentemente ricevuto un investimento per 30 milioni di dollari con una premoney valuation a 300 milioni;
- Misfit Shine: progetto conclusosi con successo su Indie Go Go. Ha la forma di una monetina che può essere indossata come braccialetto o ciondolo. Si sincronizza con iPhone;
- LarkLife: braccialetto piuttosto bruttarello che si sincronizza con iPhone;
- Amiigo: braccialetto che non si limita a contare, ma che è in grado di interpretare le gesture e quindi sa dire se chi lo indossa sta camminando, saltando o quali esercizi fisici sta facendo. Si sincronizza con iPhone.
Considerando che i software sul cellulare sono molto molto semplici (di fatto si tratta di dashboard che mostrano i dati), mi meraviglia che non vengano fatte le versioni per tutte le piattaforme. Così come mi meraviglia che non esista una soluzione hardware che possa essere usata da un qualsiasi developer che desidera costruire la propria applicazione per il tracciamento delle attività fisiche o magari un gioco 🙂