Angel List è diventato un punto di riferimento per le startup e gli investitori in tutto il mondo. Fondato da Naval Ravikant e Babak Nivi, alla fine del 2012 raccoglieva i profili di oltre centomila startup e aveva agevolato più di mille investimenti early stage (fonte: Techcrunch). Da alcuni mesi, inoltre, è diventato lo strumento per sottoporre la propria candidatura a molti eventi e acceleratori (tra cui TechStars, 500startups o l’italo-americana Mind The Bridge).
Per un imprenditore è un’arma a doppio taglio. Da un lato, permette di raggiungere “facilmente†investitori e altri imprenditori di tutti i principali hub tecnologici. Dall’altro, mette i founder e le startup sotto il riflettore di molte persone: fare un errore su Angeli List ha un costo molto più alto rispetto a un percorso tradizionale in cui si incontrano pochi interlocutori alla volta.
In questo post faccio una sintesi di quello che ho imparato finora. Sono partito studiando le esperienze condivise da altri imprenditori e frequentando il social network con l’obiettivo di farmi un’idea del suo funzionamento e delle pratiche sociali più diffuse. Quindi ho cominciato a costruire gradualmente il mio profilo come imprenditore e quello della mia startup. Non so ancora se Angel List avrà un ruolo importante per il funding di Stamplay: per il momento è stato un ottimo esercizio e mi ha aiutato a focalizzare meglio la strategia di presentazione dell’azienda.
Non dimenticate i fondamentali
Business angel e venture capitalist sono alla ricerca sempre delle stesse cose, quindi anche per Angel List valgono i fondamentali: un grande team, dei progressi regolari, evidenza della traction, un prodotto difendibile e un business scalabile in un mercato potenzialmente molto grande. La prima cosa da fare è curare il profilo personale (il mio è qui).
I punti più importanti del profilo sono la breve descrizione subito sotto il nome, la fotografia (un primo piano che faccia vedere bene la faccia), il portfolio e la rete sociale.
A mio avviso, è importante scegliere un messaggio da veicolare: personalmente ho puntato sull’esperienza e, quindi, accanto a Stamplay ho inserito l’attività di director del capitolo romano del Founder Institute e come advisor di alcune startup. Queste ultime, però, non sono state ancora confermate e quindi non compaiono nel mio profilo pubblico.
Per il resto, ho cercato di sintetizzare al massimo, rimandando a Linkedin per i dettagli. In termini generali, infatti, preferisco concentrare le informazioni in un unico posto, per evitare di avere troppi profili da gestire. Tutte le mie esperienze professionali significative sono su Linkedin, dove ho costruito anche una robusta rete sociale: è più facile e utile rinviare il lettore a questa fonte che tengo costantemente aggiornata.
Costruite la rete sociale
Costruire e alimentare una rete sociale è sempre un’operazione lunga e laboriosa. Fortunatamente, Angel List permette di fare leva sui social network che già frequentate a partire da Linkedin. Se connettete i vostri profili, il sito individua automaticamente le persone che sono già presenti su Angel List e vi permette di seguirle automaticamente.
La pagina Find Friends va visitata periodicamente, perché Angel List verifica se altri contatti si sono registrati sulla piattaforma e vi da la possibilità di aggiornare automaticamente la lista delle persone con cui siete in contatto con un click.
Avviate la startup
Quando il vostro progetto imprenditoriale è sufficientemente maturo, potete creare il profilo per la startup. Non dichiarate di essere fondatori e CEO di un’idea appena abbozzata: è semplicemente ridicolo. Anche io in passato ho fatto questo errore, ma è un approccio che non paga: avere un’idea e annunciarla al mondo non costa niente. Realizzare un’idea, farla diventare un prodotto, investire dei soldi, magari convincere amici e parenti a finanziarla è decisamente un’altra cosa. Se non siete disposti a fare questo percorso, lasciate perdere.
Impostando il profilo della startup, scegliete con cura la lista dei mercati (avete a disposizione 4 tag, quindi sceglietene due o tre ampi e uno o due più circoscritti) e delle location (gli investitori investono localmente, soprattutto gli angel).
Questo è il profilo di Stamplay:
E’ molto utile avere un video di presentazione che non duri più di un minuto: permette alle persone di farsi un’idea di quello che state facendo con un sforzo cognitivo minimo. Commissionatelo a dei professionisti, perché è un investimento che dura e ha un ottimo ritorno in termini di immagine. Inoltre, includere un video vi permette di avere qualche statistica in più.
Stamplay – Instant web development for creative professionals from Stamplay on Vimeo.
Se usate la versione Pro di Vimeo, per esempio, potete sapere quante volte è stato caricato il player e quante volte qualcuno ha cliccato sul pulsante play. Secondo Vimeo, nelle prime due settimane su Angel List, la nostra pagina è stata visualizzata circa 500 volte e più del 10% dei visitatori ha visto il video fino in fondo.
La dashboard
Una volta che avete lavorato al profilo della startup, potete controllare il risultato tramite la Dashboard. Questa è quella di Stamplay:
Date un’occhiata ai Tips per ciascuna sezione e controllate se potete effettivamente migliorare e arricchire le informazioni che avete già inserito. Nonostante il lavoro fatto, il profilo di Stamplay può essere ulteriormente migliorato. Costruire una buona presentazione è un processo iterativo e richiede tempo: bisogna essere pazienti e determinati.
Infine, consultate la preview per verificare come vi vedranno gli altri utenti di Angel List.
Nella prossima puntata entrerò nel merito dell’attività di fund raising, illustrando come ho impostato le informazioni riservate ai potenziali investitori e come sto tessendo la rete sociale necessaria a raggiungere gli investitori.
Ovviamente mi interessa molto conosce le vostre esperienze per integrarle con la mia e costruire un quadro più completo possibile di come usare al meglio Angel List. Scrivetemi le vostre osservazioni a nicola.mattina [at] stamplay.com.
Questo post è stato originariamente pubblicato su Ninja Marketing.
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