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iDog. Prodotto

In questo post, inizio ad avanzare una serie di ipotesi di lavoro per iDog: si tratta ancora di idee molto grossolane e incomplete, anche perché non abbiamo ancora affrontato alcuni degli aspetti della questione. Per esempio, non ci siamo ancora posti il problema dei tempi di realizzazione né abbiamo mai preso in considerazione l’analisi delle dipendenze. Queste ipotesi, quindi, dovranno essere completamente riviste quando il team di founder e human microseeder di iDog si metterà al lavoro.

Caratteristiche
Man mano che acquisivamo nuove informazioni, abbiamo iniziato a fare una serie di ipotesi di lavoro sulle funzionalità che avremmo potuto implementare nell’applicazione. Un buon modo per visualizzare le idee è utilizzare delle mappe mentali, come quella nell’immagine seguente (io ne faccio di continuo sulla lavagna, nel quadernone o su iPad):

Sulla base di questi schermi alla fine, abbiamo individuato una serie di possibilità:

  • Proprietario e cane. Diversamente dagli altri social network, iDog prevede che l’utente censisca se stesso come proprietario e i propri animali (con la possibilità di collegare il profilo del cane su iDog all’eventuale profilo già attivato su Facebook).
  • Condivisione. Immaginiamo che l’utente condivida status e immagini (per le immagini è possibile fornire l’uso di filtri come instagr.am). Lo stream degli oggetti condivisi potrebbe funzionare come Friendfeed o i gruppi di Facebook in modo che i thread che sviluppano conversazioni rimangano in alto rispetto agli altri. Analogamente a FF, si potrebbero mostrare nel flusso anche gli oggetti commentati dagli amici in modo da agevolare la tessitura del grafo sociale. Infine, l’utente potrebbe effettuare la syndication sia sul suo profilo Facebook che sul profilo Facebook del cane.
  • Luoghi. Nel contesto di un social network verticale dove tutti i partecipanti sono appassionati di cani, ha senso inserire una funzionalità di check-in & tips attraverso cui le persone segnalano luoghi pubblici dove i cani sono ben accetti, posti dove portarli a scorrazzare (per i Paesi in cui non si possono lasciare liberi nei parchi) e via dicendo. Tutto completamente user generated. La sezione dovrebbe funzionare come Foursquare rappresentando il nucleo di un servizio di coupon e acquisti di gruppo per esercizi commerciali amichevoli verso i cani (dai negozi ai ristoranti agli alberghi e via di seguito).
  • Scuola. Se è vero che la maggior parte delle persone educa il cane acquistando libri, allora un corso di autoapprendimento dovrebbe essere desiderabile. Il corso dovrebbe essere costruito in modo tale che quando l’animale ha imparato l’esercizio, l’utente gli faccia un video e lo condivida. Il modello di riferimento sono le app di Jamie Oliver che mixano molto bene testo e video.
  • Training e benessere. Un cane sano è anche un cane che si muove, fa esercizio e via dicendo. Si potrebbe quindi immaginare di fare qualcosa di analogo a quello che sta facendo RunKeeper con le Fitness Classes: l’utente iscrive il cane a un corso e lo fa insieme con altre persone in giro per il mondo così si può confrontare ed eventualmente competere. Sempre in termini di aiuto alla cura del cane, potrebbe aver senso fornire dei tool che permettano di rilevare indicatori del benessere e delle performance dell’animale. Se il cane deve sottoporsi a dei regimi alimentari, potrebbe aver senso proporre un sistema tipo ShapeUp.
  • Badges. Tutte le attività all’interno dell’app dovrebbero produrre punti per acquisire badges che vengono condivisi sul wall dell’app e altrove. I badge riguardano sia il proprietario che il cane (per esempio, se la foto di un cane viene molto apprezzata, il cane guadagna il badge di photogenic dog).
  • Giochini. Piccoli quiz e test potrebbero essere un buon modo per sollecitare l’utente ad aprire l’applicazione, soprattutto se vanno a comporre un mosaico (come fossero dei livelli di un casual game). Per alimentare una dinamica di gioco, si potrebbero usare i badge in tutta l’applicazione ancorandoli alle diverse azioni. In questo senso, badge più giochini, ti farebbero salire nella graduatoria della community.

Benefici
Il prodotto è una specializzazione delle app che vengono usate per accedere a social network generalisti come Facebook o Friendfeed. E’ difficile descrivere un beneficio in termini di utilità: se la user experience sarà ben costruita, le diverse operazioni potranno essere compiute in modo più efficiente di quanto possa avvenire con un app generalista. Allo stesso tempo, iDog conterrà una serie di materiali (come i corsi per l’educazione) dedicati ai cinofili, anticipando la pubblicazione di analoghi materiali in formato ebook.
Ma probabilmente, il valore reale dell’applicazione sta nel permettere di coltivare il senso di appartenenza a una comunità di persone che condividono la stessa passione. In questo senso la value proposition comunicata all’utente potrebbe essere sintetizzata così: «iDog. Share your happines. Take care of your friends».

Proprietà intellettuale
Non c’è nulla da brevettare: il capitale da accumulare non è intellettuale, ma sociale.

Analisi delle dipendenze
Questo aspetto non è stato affrontato, anche se allo stato attuale non sembra che vi siano delle dipendenze sostanziali.

Disponibilità
Questo aspetto non è stato affrontato, anche perché l’analisi condotta finora a coinvolto figure tecniche solo marginalmente.

Costo totale di adozione
Nell’ottica di provare a monetizzare l’applicazione da subito, vorremmo stabilire un prezzo di vendita (es. un paio di euro una tantum oppure come abbonamento annuale), anche se il lancio avverrà sicuramente in promozione e quindi i primi (50.000?) utenti la potranno scaricare gratuitamente.
Oltre al costo di acquisto, l’utente potrà acquistare i contenuti (corsi per il cane, training specializzato e via dicendo) all’interno dell’app.
Non ci sembra che vi siano altri costi che l’utente debba sostenere, salvo quelli che già sostiene per il possesso e l’uso dello smartphone.

Questo post fa parte di una serie: indice.

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