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Learning Design Canvas v. 2

Grazie ai feedback ricevuti, ho realizzato una seconva versione del Learning Design Canvas, che ho descritto nel post precedente (Learning Design Canvas: uno strumento per progettare l’apprendimento):

Rispetto alla precedente versione, ho voluto evidenziare il progresso che occorre compiere per portare uno studente da un punto di partenza a un obiettivo didattico che gli permetta di compiere con successo il job to be done. Per ognuno delle quattro dimensioni da considerare quando si progetta un’esperienza di apprendimento, occorre determinare:

  • quali sono le conoscenze, le abilità, le motivazioni, le abitudini e i fattori ambientali da cui si parte. In particolare, è necessario comprendere se questi fattori rappresentano delle leve da utilizzare per rendere più efficace il programma educativo oppure se si tratta di ostacoli che renderanno più difficile la gestione della classe;
  • quali sono gli obiettivi didattici, ovvero le singole conoscenze e abilità che lo studente deve acquisire più le abitudini che deve cambiare e gli eventuali ostacoli ambientali da gestire. Mi sembra utile formulare gli obiettivi didattici usando il modello degli OKR (Objective and Key Results). Si tratta di un metodo di management che aiuta a definire degli obiettivi di business (objective) e i conseguenti risultati chiave (key result) che occorre raggiungere in un determinato arco temporale. Per saperne di più, potete guardare questo video di Google: Startup Lab workshop: How Google sets goals: OKRs;
  • quali sono i gap da colmare, ossia cosa occorre insegnare e con quale tecnica. Lezioni frontali? laboratori? video lezioni? peer learning? projct based learning? flipped classroom? Le scelte sono molteplici.

Oggi, le conoscenze evolvono molto rapidamente e, quindi, sempre più spesso scuole e università chiedono a professionisti di insegnare. Ho ideato il Learning Design Canvas come primo passo per aiutarli a progettare esperienze di apprendimento più efficaci.

Parlare di salute mentale, serenamente

Vi segnalo un progetto molto interessante: Serenamente, il magazine di psicologia che vuole rendere la salute mentale accessibile a tutti. Sul sito leggo che l’obiettivo