Inizio la scrittura vera e propria del libro Manuale di Facebook per relatori pubblici delineando molto sinteticamente i contenuti di ogni singolo capitolo con l’obiettivo di avere un documento di una ventina di pagine da cui partire per lo sviluppo vero e proprio del testo. Di seguito il primo capitolo:
1. Il modello di Facebook
Facebook è un ambiente molto più complesso di quello che sembra a prima vista, soprattutto quando lo si approccia con obiettivi di business e di comunicazione invece che con la semplice aspettativa di essere in un luogo dove è possibile coltivare relazioni sociali.
In questo contesto, è necessario proporre un modello concettuale di Facebook, che aiuti la comprensione del social network e guidi nella sua interpretazione come ambiente in cui realizzare delle attività di comunicazione e di governo delle relazioni. Di seguito proponiamo una panoramica del funzionamento di Facebook: torneremo su molti degli argomenti trattati qui brevemente nei successivi capitoli.
1.1. Le persone al centro
L’unità di misura di Facebook è l’utente, intenso come essere umano con un’età superiore ai 13 anni. Tutta l’architettura del social network ruota attorno a questo principio, tanto che i termini d’uso del servizio vietano espressamente che ci siano utenti finti con nomi di fantasia oppure che un utente possa essere una persona giuridica. Tenendo a mente questo assunto, diventa più facile comprendere il perché di certe scelte, che altrimenti apparirebbero bizzarre.
Ogni utente ha un profilo personale con la sua stessa identità e può amministrare una o più pagine (dette anche profili pubblici). La differenza sostanziale tra il profilo personale personale e quello pubblico è che il primo deve essere usato per la vita privata, mentre il secondo è inteso esclusivamente per gli affari.
A ciascun profilo è associata una rete di contatti: nel caso del profilo personale si chiamano friend o amici, mentre nel caso del profilo pubblico si chiamano fan. Recentemente è stata introdotta una categoria di utenti che non ha un profilo personale ma che può amministrare dei profili pubblici: tali utenti vengono detti – con un’infelice scelta di termini – business profile.
Inoltre, Facebook mette a disposizione degli utenti delle applicazioni che essi posso condividere per compiere attività specifiche: scambiarsi foto e video, farsi dei regali, giocare e così di seguito.
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Utenti, profili personali, profili pubblici, applicazioni e relazioni sono i mattoncini che permettono di costruire tutto il resto. Vediamoli più da vicino.
1.2. Il profilo personale
Ogni utente (salvo quelli che scelgono di essere business) ha un profilo personale che lo rappresenta. L’accesso a questo profilo può essere pubblico oppure ristretto a cerchie più o meno ampie di altri utenti. In esso appaiono molte delle attività che compiamo dentro Facebook, organizzate in schede. Quella mostrata automaticamente contiene la bacheca; poi c’è la scheda con le info e a seguire tutte le altre che fanno capo alle applicazioni che abbiamo deciso di utilizzare (foto, video e così di seguito).
1.3. Il profilo pubblico
Un utente può essere amministratore di uno o più profili pubblici, ossia di pagine che rappresentano un prodotto, un’azienda, un’istituzione oppure un personaggio pubblico. I profili pubblici nascono nel 2007 con il nome di Pagina e, nella versione italiana, sono tuttora indicati con questo nome. Secondo le condizioni di uso di Facebook rappresentano l’unico modo con cui è possibile fare promozione commerciale nel social network. A essi sarà quindi dedicato molto spazio nel prosieguo di questo libro: vedremo come progettarli, come costruire un piano editoriale, come arricchirli con applicazioni e via dicendo. Ne vedremo, ovviamente, anche i moltissimi limiti.
1.4. Le applicazioni
Ogni utente può istallare e usare una serie di applicazioni che gli permettono di interagire con gli altri utenti in vari modi: scambiare foto e video, organizzare gruppi, partecipare a cause e via di seguito. Alcune di queste applicazioni sono istallate di default e quindi sono disponibili per tutti gli utenti; altre, invece, devono essere istallate deliberatamente. In altri termini, se ho intenzione di scambiare delle fotografie o dei video, non devo chiedere agli altri utenti di istallare un’applicazione ad hoc perché le applicazioni Foto e Video sono già disponibili a tutti gli utenti al momento dell’iscrizione. Se invece, voglio coinvolgere altre persone in una raccolta fondi usando l’applicazione Causes, allora dovrò prima chiedere loro di istallarla.
1.5. Le relazioni
La maggior parte delle persone che si inscrive a Facebook, lo fa perché ci sono già degli amici che frequentano la piattaforma: la metafora dei social network non è più quella dei grandi archivi dove posso trovare qualsiasi tipo di informazione, ma quella del luogo in cui mi relaziono con altri individui. All’interno di Facebook, esistono due tipi di relazioni e quindi si può essere amici quando ci si collega con un altro profilo personale, oppure si diventa fan di un profilo pubblico. Sebbene i processi con cui si diventa amici e fan siano diversi, il risultato finale è simile: stabilire una relazione con un’altra entità significa introdurre questa entità nel proprio flusso di notizie.
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